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Alexiou eroe, Cocchi disegna calcio: le pagelle dell’Inter

Tutti i voti nelle pagelle dell’Inter di Zanchetta dopo la partita contro lo Young Boys valida per il terzo turno di Youth League

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Inter esultanza
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Il cammino dell’Inter incrocia quello dello Young Boys in una delicata trasferta in Svizzera per confermare il primato in Youth League. Nerazzurri perfetti nella partenza, con due vittorie rotonde di cui una in casa del Manchester City per 4-2. Apre le danze la stoccata di Della Mora, ma un eclissi difensiva improvvisa rimette tutto in discussione, con il tap in di Jost. Da esterno ad esterno, con Cocchi a riportare il sereno nella ripresa; giusto il tempo di rimettersi a posto tatticamente, ingenuità colossale di Quieto e rosso evitabile. E’ il preludio al pareggio di Smith, oltre che ad un finale con la spia della riserva accesa; o forse no. Sul disegno di Cocchi, Alexiou arriva in spaccata a mettere la firma sul capolavoro. Di seguito le pagelle dell‘Inter

Youth League, le pagelle dell’Inter

Zamarian 6,5: cala i guantoni sulla partita. Con due riflessi mostruosi salva i suoi, ma capitola su un tap in impossibile da scongiurare e su una conclusione a un dito dal palo lontano.

Della Mora 7: debordante nella parte centrale del primo tempo, con folate continue e una progressione pazzesca. Presente anche quando c’è da incidere negli ultimi metri di campo.

Re Cecconi 6: imperioso nella prima parte, goffo e disattento nell’abbraccio illegale su Mendes, che fa sudare freddo i compagni.

Alexiou 7: debordante, devastante, la gioia che procura con quella zampata quasi fuori tempo massimo. Un gol che pesa come due o tre salvataggi sulla linea per lui che è leader carismatico del reparto difensivo. Dal 93′ Maye S.V. 

Cocchi 7,5: sale di tono e restituisce colpi nella ripresa, quando pesca anche un coniglio dal cilindro per il momentaneo 1-2. Con l’ennesima pennellata da artista, si prende il trono nelle pagelle dell’Inter e confeziona l’assist della vittoria.

Topalovic 5,5: meno creativo in “zona fantasia”, più operaio in quella della lotta. Ma è un contesto in cui non si ritrova, finendo spesso in apnea. Dal 73′ Motta 6: prezioso nell’economia di un finale che dovrebbe essere di sofferenza, ma che anche grazie alla sua corsa è un po’ meno difficoltoso.

Zarate: si sente nelle piccole cose, in quelle che oltreoceano chiamano “intangibles”, ovvero le giocate che non vanno nelle statistiche ma facilitano e fluidificano il gioco di squadra.

Venturini 7: progressione silente ma graduale, dalla mezz’ora in poi è trascinante. Di caratura altissima il diamante consegnato a Della Mora per spalancargli la porta. L’Inter si affida alla sua straripante qualità anche sotto di un uomo, lui risponde salendo in cattedra e disegnando calcio.

Quieto 5: troppo scostante. Come la luce di una vecchia abitazione abbandonata, fa troppo spesso “on-off”. Omen nomen, ma al contrario: harakiri devastante con il doppio giallo che consegna la superiorità numerica allo Young Boys per quasi un tempo intero.

Lavelli 6,5: meraviglioso nella preparazione, ma il calcio non è solo questione di forma. Cestina tre situazioni nel primo periodo, dopo uno splendido uso del corpo e della ricerca della profondità. Stupendo il lavoro spalle alla porta per innescare il mancino di Cocchi. Dal 73′ Spinaccé 6: ingresso con spirito di sacrificio, lotta e fa a sportellate quanto può.

De Pieri 6: leggermente più convincente del collega sull’altra fascia, almeno fino a quando quest’ultimo è rimasto in campo. Da sottolineare l’ottima applicazione con cui accetta di abbassare il baricentro e farsi sentire in fase difensiva dopo il rosso a Quieto.

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