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Primavera 3

FOCUS – Andrea Cappadonna, ‘l’Airone’ che vuole volare in alto

Alla scoperta del bomber della Pro Sesto, in prestito dall’Inter

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Gli aironi, come gran parte di noi sa, sono uccelli con un collo e zampe molto lunghi che vivono in zone umide. Ovvio che non stiamo qui a parlare di zoologia, tantomeno riguarda ‘Superquark’, ma i riferimenti non sono poi così casuali. Dicevamo dell’airone e del suo habitat, zone umide vicino laghi e/o fiumi; e proprio la città di Seriate, in provincia di Bergamo, è attraversata, da nord a sud, dal fiume Serio. Perché citiamo questa città? Perché è da qui che partirà il nostro ‘viaggio’ alla scoperta dell’ Airone Andrea Cappadonna

Il piccolo bomber lombardo, nasce nella suddetta città il 31 maggio del 2003, tre giorni dopo la finale di Champions League, tutta italiana, vinta dal Milan ai danni della Juventus e nell’anno che vede la scomparsa di personaggi importanti come Alberto Sordi, Giorgio Gaber, l’Avvocato Agnelli… Il piccolo Airone comincia a ‘battere le ali’, che nel nostro caso è sinonimo di ‘dare i primi calci ad un pallone’, nella squadra del Pedrengo, squadra di un altro Comune in provincia di Bergamo, che in seguito si fonderà con lo Scanzorosciate diventando Scanzopedrengo, continuando a giocare per tale società, fino al momento della scissione, dove Andrea si trasferirà allo Scanzorosciate. In questa tripla esperienza dalla durata di sette anni, il giovane collezionerà circa una settantina di gol ed una cinquantina di assist, cominciando a far prendere forma alle sue caratteristiche tecniche e tattiche. Un attaccante dotato di una notevole velocità e che proprio grazie alla quale preferisce attaccare la profondità, ma che non disdegna giocare di fisico e, quindi, giocare di sponda con i compagni per far salire la squadra ed aumentare la superiorità numerica in fase offensiva: rimanendo in tema con i calciatori della squadra che ne detiene il cartellino, potremmo dire un ibrido tra Lautaro MartÍnez e Romelu Lukaku. Ognuno di noi, però, è uguale e se stesso; tutt’al più possiamo avere un modello dal quale prendere spunto, come ad esempio per lui sono Belotti e Quagliarella; oppure un idolo da seguire, come Cristiano Ronaldo lo è per Andrea, ma quello che conterà alla fine è ciò che siamo veramente e quello che facciamo e lui questo lo sta capendo. Proprio questo inizio folgorante gli consente di attirare l’attenzione di qualche club importante.

L’Inter è uno di quelli e così il piccolo Airone spicca il suo primo volo importante verso il capoluogo lombardo, anche se a Milano vi rimarrà un solo anno, prima di passare in prestito annuale al Sarnico. Un trasferimento molto propedeutico che confermerà a tutti quanto abbia il gol nel sangue. Saranno quaranta i gol messi a segno alla fine di questa esperienza. Il rientro alla base è immediato e la società del biscione decide così di testarlo lei stessa; in due anni tra Under 16, un girone in Under 17, quello di Andata, e Under 18 nel girone di ritorno (dopo essere arrivato dall’Under 17 con un anno di anticipo), con i mister Bonacina, Chivu e Zanchetta, il giovane totalizza 17 gol, dimostrando sotto gli occhi attenti degli stessi meneghini che il talento c’è e che è meglio tenerselo stretto, anche se un prestito potrebbe migliorare ulteriormente le sue qualità. Nel mezzo, precisamente nell’Under 17, riceve anche la sua prima ed unica chiamata, fin qui, in Nazionale; si trattava di un Torneo tra le Nazionali italiane di A, B e di Lega Pro, composte solo da 2003: collezionò due presenze e zero gol. L’idea del prestito si concretizzò; il trasferimento, però, non fu lontano, ma a venti minuti di macchina dalla Madonnina: precisamente a Sesto San Giovanni, nella Pro Sesto. Da tempo tra i due club c’è una forte sinergia, rafforzata dal fatto che la società nerazzurra non ha una squadra per far crescere i propri giovani in un campionato professionista, come un’Under 23, e neanche pensa di poterne creare una, al momento. In questo primo anno con i biancocelesti, non ancora terminato, ha modo di disputare il neo campionato Primavera 3, al quale partecipano le Primavere delle squadre di Serie C. In sei gare disputate, il piccolo Airone mette a segno cinque gol e colleziona anche un assist. Un bel biglietto da visita per la nuova squadra e altre note da aggiungere al suo importante curriculum, seppur ancora giovane. Abbiamo detto che il campionato non è ancora terminato; infatti mancano cinque giornate al termine e al momento che scriviamo Andrea è fermo per un infortunio alla spalla e, probabilmente, riuscirà a disputare le ultime due gare. Speriamo. Anche perché, determinato e caparbio quale  è cercherà in tutti i modi di chiudere in bellezza questa esperienza prima di rientrare alla base. 

Andrea, però, non è solo un ragazzo casa e pallone, ma gli piace anche studiare; tant’è che oltre a migliorarsi calcisticamente, sta cercando di migliorarsi anche personalmente e culturalmente. Oltre a voler esordire e giocare in Serie A con la maglia dell’Inter, frequenta l’Istituto Turistico, segno che gli piace viaggiare e imparare le lingue, che come sappiamo anche nel calcio sono importantissime, con l’intento d’intraprendere, appena diplomato, l’università con indirizzo Economia: chissà che oltre a diventare un grande calciatore, che gli auguriamo vivamente, non possa diventare anche un grande procuratore una volta appesi gli scarpini al chiodo. Un ragazzo che mette la famiglia al primo posto e che nel tempo libero, come la maggior parte dei suoi coetanei, la fidanzata e gli amici sono la miglior distrazione, ma anche il miglior sprono per tornare presto in campo e di spiccare quel volo della consacrazione nei lidi che più gli si addicono, anche se non vi è umidità, perché lui è un Airone speciale che vuole volare in alto.

 

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