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FOCUS- Damiano Pecile, il frullatore del Venezia

Focus dedicato al centrocampista dei lagunari

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DALL’MLS ALLA PRIMAVERA 2 – Damiano Pecile nasce a Burnaby l’11 aprile 2002, in una zona del Canada dove l’hockey è lo sport praticato da tutti i bambini della città capoluogo dell’area metropolitana di Vancouver. Tutti i piccoli sportivi emulano le gesta dei propri idoli dei Burnaby Lakers con il bastone e il puck tra i palazzetti, ma Damiano (dal nome e dal cognome lo si comprende facilmente) ha origini italiane dai propri genitori e ama giocare al “soccer”. Già, il calcio, lo sport che nel Nord America era conosciuto come il gioco degli europei e dei sudamericani e che in MLS portava solo campioni stagionati che sbarcavano oltreoceano più da figurine che da atleti. Pecile comincia a tirare calci al pallone fin da piccolo e la sua passione lo porterà a firmare per i Vancouver Whitecaps il 14 febbraio 2020, anno in cui fa il suo esordio l’8 novembre nell’MLS, giocando scampoli di partita contro la franchigia più famosa della lega, gli LA Galaxy. Il ragazzo di Burnaby corona il sogno di giocare per la super-squadra di calcio della zona, calcando i campi più prestigiosi di quella porzione di mondo. Indossa anche i colori della nazionale canadese nella selezione U17, giocando i mondiali di categoria in Brasile nell’autunno del 2019. Le doti da piccolo predestinato lo portano in Italia, nello stato della sua famiglia: Damiano firma per il Venezia nel maggio del 2021, un club con una storia affascinante e un presente da ricostruire dopo il grande ritorno degli arancioneroverdi in Serie A. Alla seconda giornata del campionato di Primavera 2A, l’italo-canadese segna una tripletta da capitano dei lagunari U19 nella roboante vittoria esterna contro la Virtus Entella per 1-7, proclamando chiaramente di essere uno dei prospetti più luccicanti della categoria.

CUCIRE E DISTRUGGERE – Pecile si colloca perfettamente nella categoria dei centrocampisti box-to-box, quei giocatori in grado di dare una dimensione totale al gioco della squadra grazie alla propria polivalenza nelle diverse situazioni di gioco: ritmo unito al palleggio, intensità di pari passo alla qualità, tecnica a tratti sopraffina a servizio di tenacia e aggressività. Il classe 2002 gioca prevalentemente come interno in una mediana a 2, ma riesce a disimpegnarsi con successo agendo da mezz’ala e da play basso. Nel Venezia di Soncin si fa affiancare da Filippo Mozzo, centrocampista del 2004 con chiare caratteristiche da regista moderno; al suo fianco Pecile è libero di sganciarsi per supportare l’azione tra le linee della trequarti, zona in cui sfrutta la sua corsa e il tempismo per recuperare il pallone una volta persa la sfera. Si adatta, tuttavia, ad aiutare la retroguardia quando c’è bisogno di adottare una difesa di posizione all’interno dell’ultimo terzo di campo, dove è in grado di frenare la propria impulsività per fare da “schermo” con successo. Non teme nemmeno giocare in coppia con un giocatore di qualità prevalentemente difensive, in quanto è intelligente nell’abbassarsi tra i centrali per costruire gioco nella famosa “salida alla lavolpiana”. Il ragazzo si contraddistingue, però, per la pericolosità in zona gol, non solo nella definizione dell’assist, ma anche nella conclusione diretta nello specchio. Pecile calcia in porta spesso e volentieri da fuori area, distinguendosi come un fattore importante nella finalizzazione dell’azione. La tripletta dell’ultima giornata di campionato contro la Virtus Entella dimostra come Pecile supporti la manovra grazie a splendidi tempi di inserimento e una concentrazione impressionante negli ultimi 16 metri: fiuto del gol e prepotenza fisica sono i fattori fondamentali del Pecile-goleador, una soluzione che si potrebbe rivelare chiave per la stagione dei giovani lagunari.

LO SPIGOLO DA SMUSSARE – Lo abbiamo detto, il temperamento e la personalità del ragazzo non sono in discussione, ma occhio al ricamo di troppo in diverse situazioni di gioco, che sia un dribbling o un tocco in più. E’ legittimo aspettarsi un sensibile miglioramento nel corso della stagione, soprattutto considerando  che si parla di un giocatore che gioca il Primavera 2 come fuori quota, in un campionato in cui l’intensità di gioco porta a sottovalutare alcuni situazioni scottanti e a perdere il possesso dove non si dovrebbe, cosa che un giocatore del suo calibro non può permettersi.

Le convocazioni in Prima Squadra nella tournée olandese dimostrano quanto venga preso in considerazione da mister Zanetti e dal suo staff, sempre vicino all’evoluzione dei ragazzi del vivaio. E chissà che il ragazzo di Burnaby non sia davvero un promesso sposo della Serie A, nel mentre Damiano Pecile si sta conquistando il calcio italiano con il Venezia.

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