Udinese
Udinese, Pafundi verso il prestito in Serie B: il punto
Il talento classe 2006 pronto all’avventura in cadetteria
Dato lo scarso minutaggio offertogli da Cioffi, Simone Pafundi starebbe seriamente valutando l’offerta di prestito arrivata dalla Reggiana: il club di Serie B infatti, vorrebbe puntare fortemente sul talento cresciuto nel vivaio dell’Udinese per rinforzare il reparto offensivo in vista del girone di ritorno. Lo riporta Sportitalia.
Simone Pafundi l’esordio in Serie A
Sedici anni, due mesi ed otto giorni: la vittoria larga sul campo della Salernitana è il palcoscenico di uno degli esordi più giovani nella storia del nostro campionato. E’ il 22 Maggio 2022, quando Simone Pafundi apre il capitolo più importante della sua carriera all’insegna di una sola parola: precocità. 22, un numero che diventa forse il suo preferito: oltre al debutto in Serie A infatti, la scorsa annata ha regalato alla stellina dell’Udinese un turbinio di emozioni e soddisfazioni, tutte accomunate da un concetto non sempre chiaro al calcio italiano; la fiducia, alla base di qualsiasi rapporto umano, lo porterà nella seconda parte di quel meraviglioso 2022 a vestire la maglia della Nazionale maggiore. In pochi attimi, nello spazio di un mattino, un 2006 si ritroverà a dividere spogliatoio e centri d’allenamento con i campioni d’Europa in carica.
Simone Pafundi, debutto più precoce dal 1911 in Nazionale
“Prima Pafundi, poi tutti gli altri”, diceva questo Roberto Mancini in una famosa conferenza stampa dopo avergli regalato l’esordio in Nazionale più precoce dal 1911. Quel 16 Novembre 2022 diventa un lascito testamentario per un movimento che troppo spesso si dimentica dei giovani talenti, lasciandoli ai margini di una rivoluzione che prima è culturale, poi si trasferisce sul campo. Per crescere, il nostro sistema calcistico deve tornare ad affidarsi al talento grezzo di ragazzi come Simone Pafundi. Lo capisce prima di tutti il nostro ex commissario tecnico, ma gli fa da cassa di risonanza la scelta (forte, anche divisiva) di Nunziata, che l’8 Giugno scorso lo fa partire dalla panchina nella semifinale del Mondiale Under 20 contro la Corea del Sud, per poi lasciargli le luci del palcoscenico: succede l’inevitabile, perché all’86’ il classe 2006 disegna l’arcobaleno su punizione che ci manda dritti in finale contro l’Uruguay. Sappiamo tutti l’epilogo di quella partita, ma il gol di Pafundi è diventato un simbolo di qualcosa che va gridato a gran voce: bisogna puntare sui nostri settori giovanili per tornare grandi. Serve tempo, è innegabile, ma per riportare in alto il nostro calcio è forse l’unica strada percorribile, in mancanza di infrastrutture ed investimenti.
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