SPAL
Pedriali, dagli scudetti con l’U18 alla promozione in Primavera: la sua storia
Alla scoperta di Massimo Pedriali, allenatore della Primavera della Spal: un passato da calciatore e ora tecnico degli estensi
Negli ultimi anni il campionato di Primavera 2 è diventato una vetrina interessante per molte realtà di provincia, meno blasonate rispetto alle big del massimo campionato giovanile, ma che offrono comunque un ambiente serio e competitivo ai giovani per potersi esprimere al meglio. Dopo una stagione terminata all’ottavo posto, la Spal cambia la panchina della Primavera e guarda in casa propria, promuovendo Massimo Pedriali dall’Under 17 alla Primavera.
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Pedriali, la storia da calciatore
Nato a Ferrara nel 1971, Pedriali ha militato in diverse squadre italiane, principalmente nelle categorie minori, dove ha costruito la sua reputazione di attaccante prolifico. Pur non avendo raggiunto i massimi livelli del calcio, fermandosi alla Serie C, Massimo Pedriali lo ha costruito una carriera solida grazie a dedizione ed intelligenza tattica, elementi che lo hanno portato poi a intraprendere il percorso in panchina.
Carriera da allenatore di Pedriali
Dopo il ritiro, Pedriali ha intrapreso la carriera da tecnico rimanendo quasi sempre nell’orbita del club estense. Infatti, nell’ultimo anno il mister romagnolo ha guidato l’U17 della Spal, mentre nei due anni precedenti, aveva allenato la formazione U18, con la quale ha conquistato due scudetti consecutivi. La promozione di Pedriali alla guida della Primavera biancoazzurra è quindi il risultato dell’ottimo lavoro svolto nel club durante gli scorsi anni.
Pedriali-Spal, modulo e tattica
L’idea di gioco proposta dal tecnico estense riflette il suo passato da attaccante: Pedriali difatti predilige un calcio offensivo e propositivo, con un pressing alto e aggressivo. Allo stesso tempo, lavora molto sull’organizzazione tattica e sulla capacità dei suoi giocatori di adattarsi ai cambiamenti durante la partita. Tuttavia, nel suo solito 4-3-3, la fase difensiva concede qualcosa di troppo. Nonostante ciò, l’obiettivo del tecnico rimane quello di formare giovani talenti pronti per il salto nel calcio professionistico, in cui la creatività offensiva si deve sposare con la disciplina tattica.
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