Primavera 2A
Lucas Felippe, tecnica e visione di gioco al centro dell’Hellas Verona
Alla scoperta del centrocampista brasiliano, faro della squadra gialloblù
Foto: Martina Cutrona
Un sinistro secco e preciso, con la sfera che bacia il palo e si insacca alle spalle di Zamarion. Fotografia di uno degli otto gol stagionali di Lucas Martello Felippe Nascimento, sicuramente il più pesante. Quello che rende vano il furioso tentativo di rimonta della Roma e regala all’Hellas Verona la prima storica finale di Coppa Italia Primavera. Una perla che corona nel migliore dei modi uno straordinario periodo di forma, prima dello stop forzato delle ultime settimane.
Il centrocampista brasiliano classe 2000, nativo di São Paulo, è stato uno dei principali protagonisti dell’ottima stagione condotta fin qui dai ragazzi di Nicola Corrent. In particolare, Lucas Felippe ha rappresentato il perno della squadra scaligera, il fulcro del gioco, l’elemento a cui il tecnico gialloblù ha affidato le chiavi del proprio centrocampo. Giocatore dal piede educato e dalla visione di gioco sopraffina, è da lui che passa lo sviluppo del gioco dell’Hellas: sapienza calcistica, qualità palla al piede (sia in conduzione che in fase di rifinitura), geometrie, tecnica, ma anche una grande capacità di dettare i tempi della manovra e di far girare il pallone sempre alla massima velocità. Grazie alla propria sicurezza palla al piede, infatti, Lucas rappresenta il punto di riferimento per lo sviluppo della manovra ed è sempre in grado di garantire un’uscita pulita del possesso dalla fase difensiva. Il profilo perfetto, tecnicamente e tatticamente, per la filosofia di gioco che Corrent ha trasmesso alla squadra scaligera in questa stagione.
Un’annata, quella del mediano paulista, condotta sempre ad altissimi livelli, con un’autentica esplosione arrivata nelle ultime settimane prima dell’interruzione. Una crescita soprattutto in termini realizzativi, come dimostrato dalle 6 marcature giunte nelle ultime 5 uscite, tra campionato e coppa: i rigori contro Virtus Entella, Frosinone e Spezia, ma anche i pregevoli gol su azione contro Parma, Spezia (per la doppietta personale) e, appunto, Roma. Il suo bottino stagionale parla di un totale di 8 gol, uno score che sarebbe potuto essere più sostanzioso senza qualche sfortunato legno, colpito direttamente su calcio di punizione. Lucas aveva comunque dimostrato una discreta confidenza con il gol anche nella passata stagione, chiusa con 9 centri totali (7 in campionato e 2 in Coppa Italia).
Giunto all’Hellas nell’estate del 2017, prelevato dal club brasiliano Taboão da Serra dopo un trascorso nelle giovanili di Corinthians, Portuguesa, Palmeiras e Juventus-SP, Lucas Felippe dichiara di ispirarsi, per il proprio stile di gioco, a registi quali Arthur e Jorginho. Fondamentali, inoltre, i consigli ricevuti, nel corso degli allenamenti con la prima squadra, da Miguel Veloso, ritenuto una sorta di fratello maggiore.
Ragazzo tranquillo, umile e maturo, Lucas ha dichiarato più volte di aver affinato diversi aspetti del proprio gioco, principalmente per quanto attiene la fase di interdizione e la struttura fisica, ma ammette di avere ancora ampi margini di miglioramento nell’utilizzo del piede debole (il destro) e del colpo di testa. I sogni nel cassetto sono principalmente due: il debutto in Serie A con la maglia gialloblù dell’Hellas e quello con la nazionale verdeoro. Ma il futuro più prossimo, in caso di ripresa dell’attività agonistica, è rappresentato dalla finalissima di Coppa Italia contro la Fiorentina: un appuntamento storico, a cui Lucas Felippe vuole arrivare nel migliore dei modi, per suggellare una magnifica cavalcata e una stagione che ha regalato finora grandi soddisfazioni.
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