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Un 2019 da ricordare: la Fiorentina interrompe la maledizione delle finali e vince la Primavera Tim Cup

La Fiorentina quest’anno è tornata a vincere una finale e a portare a casa un titolo

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La squadra di mister Bigica è riuscita a vincere la Tim Cup grazie al doppio successo contro il Torino: due a zero al Franchi con la doppietta dell’attuale centravanti della prima squadra, Dusan Vlahovic, e due a uno al Filadelfia con le reti sempre del serbo e di Maganjic. Una competizione giocata in modo davvero spettacolare per i viola che hanno eliminato agli ottavi la SPAL per tre a uno, ai quarti la Juventus con un pirotecnico quattro a tre e soprattutto in semifinale l’Inter (artefice principale della maledizione delle finali di cui parleremo in seguito) per tre a uno. Una macchina da gol, che ha inevitabilmente visto la sua stella, Vlahovic, capocannoniere del torneo.

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Una gioia incontenibile per la squadra toscana che ha potuto alzare la Coppa al cielo dopo le tante occasioni fallite in questi anni tra Campionato, Tim Cup e Torneo di Viareggio. I nerazzurri di Milano sono stati gli avversari che hanno strappato per ben quattro volte un titolo ai viola: nel 2018 sia in Campionato (due a zero ai supplementari) che al Viareggio (due a uno nonostante la rete di Sottil, attualmente in prima squadra), nel 2017 solamente in Campionato (sempre due a uno e sempre con gol di Sottil) e nel 2011 ancora al Viareggio (due a zero). Ma non è finita qui. La Fiorentina veniva anche da una sconfitta nel 2014 in Coppa Italia contro la Lazio (totale tra andata e ritorno di sette a tre in favore dei biancocelesti) e da altre tre finali di Viareggio perse consecutivamente: nel 2000 per due a uno (gol di Tavano, all’epoca in viola) contro l’Empoli, nel 1995 ai rigori contro il Torino (dopo una doppietta di Flachi nei regolamentari) e nel 1994 per tre a due ai supplementari contro la Juventus. Una vera e propria ecatombe che totalizza ben otto finali consecutive perse prima del trionfo del 2019.

La stagione in corso, complice la grande rivoluzione tecnica (pochi i nuovi arrivi di spessore e lenta la crescita dei giovani rimasti) ma anche societaria e dirigenziale (l’avvicendamento tra Della Valle e Commisso con la partenza di Corvino per fare spazio a Pradè non ha di certo aiutato a far quadrare al cento per cento la formazione Primavera), non sta andando come quelle appena trascorse e l’imminente addio dello storico professor Vergine (responsabile massimo del settore giovanile) ingrandisce ancora di più il cartello “lavori in corso” per i viola.

Fiorentina che però, come detto in precedenza, ha finalmente interrotto la maledizione delle finali e la bacheca delle giovanili viola è tornata ad arricchirsi. Il 2019 sarà inevitabilmente perciò un anno da ricordare e che rimarrà nella storia.

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