Torino
[FOCUS] – Torino: Herbert Ansah, il nuovo gioiello delle stelle nere pronto a conquistare l’Italia
L’attaccante ghanese ha fatto tre su tre in un inizio di campionato spaventoso
UN GIOIELLO PARTITO DA LONTANO
Questa è la breve storia di un altro giovane talento forgiato dalla terra africana e pronto a prendersi palcoscenici importanti nel calcio che conta: Herbert Ansah nasce in Ghana il 6 Settembre del 2004, ma si trasferisce in Italia in piena adolescenza. Cresciuto sotto il segno del pallone, il ragazzo viene notato dall’ASD Cit Turin, una delle realtà più importanti per il calcio dilettantistico torinese. Da lì la scalata è quasi una conseguenza di ciò che Ansah mette in mostra: nel 2021 il Torino lo preleva per metterlo a disposizione dell’Under 18, con cui rimarrà solo un anno: a soli 17 anni, Herbert Ansah arriva in Primavera, dove sta dominando il campionato.
PARTENZA A RAZZO
Non possiamo cominciare l’analisi di questo ragazzo facendo finta di niente, come se niente fosse successo: sì, perché un classe 2004, alla sua prima esperienza in Primavera 1, ha appena firmato la partenza più spaventosa dell’inizio di stagione; prima il Cagliari, poi l’Atalanta, infine l’Inter, il ghanese ha affondato tre pretendenti alla vittoria del campionato con tre gol pesantissimi. Ora il Torino può davvero sognare e credere ad un’annata da sogno, in campionato è punteggio pieno dopo tre giornate e la squadra sembra aver trovato la quadratura e un nuovo leader tecnico, nonostante la sua giovane età.
COME SE NIENTE FOSSE
Le frecce nell’arco sono tantissime: velocità da centometrista, uno strappo nel breve che lascia a terra le difese e un grande senso della posizione, che gli ha permesso di arrivare di testa sul pallone che ha deciso la partita contro l’Inter, nonostante i pochi centimetri. Ma l’arma più letale forse è un’altra: quella sua sicurezza che lo fa sembrare glaciale, come se nulla importasse tranne quel pallone, come se il peso e l’importanza della categoria non esistessero. Herbert Ansah gioca come si giocherebbe al campetto con gli amici, ma con il cinismo e la voglia di chi vuole lasciare un solco, nel calcio che conta e nella memoria della gente.
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