Roma
Rinascimento Roma, valorizzare il vivaio per tornare grandi
I Friedkin hanno portato un grande cambiamento
Nell’attuale panorama calcistico europeo, la Roma sta rivitalizzando il suo celebre vivaio, una volta fiore all’occhiello del club, ora di nuovo fulcro di ambizioni sotto la guida dei Friedkin. Con nomi come Calafiori, Pellegrini, Scamacca, Frattesi e Zalewski in mostra all’Europeo, tutti prodotti della scuola calcio giallorossa, emerge chiaramente il rinnovato impegno nel far brillare i talenti locali. Questo revival è un contrasto netto con il periodo precedente, segnato da una politica di acquisti discutibili e risultati deludenti nel settore giovanile, come ha scritto il Corriere dello Sport.
Rinascimento Roma
L’epoca Pallotta vide l’avvento di giocatori come Bianda, pagato profumatamente ma presto dimenticato, una storia purtroppo comune in quegli anni. Tuttavia, con i Friedkin, c’è stata una decisa inversione di tendenza. Oltre 50 milioni di euro sono stati investiti nel rafforzare il vivaio, non solo in termini di giocatori, ma anche di strutture, allenatori e dirigenza. Questo investimento ha già dato frutti tangibili, con la Roma che ha portato quattro delle sue cinque formazioni giovanili in finale e vinto un titolo nell’Under 17.
Il cambiamento non riguarda solo il lato economico, ma anche la filosofia: la scelta di valorizzare gli allenatori giovani, come il trentaquattrenne Tugberk Tanrivermis, indica un’apertura alla freschezza e all’innovazione. Questa nuova generazione di talenti – da Pisilli a Joao Costa, da Golic a Plaia, fino a Nardozi e Levak – è vista non solo come un investimento per il futuro, ma come un ritorno alla tradizione di formare “figli della Roma”, pronti a diventare i pilastri del club.
Roma, il successo del settore giovanile
Il successo attuale del vivaio non è solo misurato dai trofei, ma dalla crescita individuale dei giocatori, un indicatore cruciale per la sostenibilità a lungo termine. Con l’età media dei tecnici nettamente inferiore a prima, l’accento è sulla continuità e sulla costruzione di una base solida per il futuro. Anche con eccezioni come il talentuoso Buba Sangaré, l’obiettivo rimane chiaro: coltivare i propri talenti, integrando occasionalmente con rinforzi esterni quando necessario.
Questo impegno non è isolato nel panorama europeo. Club con meno risorse hanno dimostrato che un vivaio ben gestito può rivaleggiare con i migliori. Per la Roma, questo significa non solo competere ma anche superare le aspettative, formando non solo giocatori ma anche uomini pronti a difendere i colori giallorossi con passione e dedizione. In conclusione, il vivaio della Roma è sul punto di diventare nuovamente un faro di eccellenza, una risorsa preziosa che, sotto i Friedkin, promette di alimentare non solo il futuro sportivo del club, ma anche il suo cuore e la sua identità.
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