Nura, la carriera è già finita? Ma la Roma non lo lascia solo

Nura verso l’addio al calcio: ma a Roma c’è un ruolo per lui

Dal sogno ad un incubo senza fine. Il calvario di Abdullahi Nura, terzino classe ’97 che pareva destinato a una carriera da assoluto protagonista, potrebbe essere arrivato al capolinea. Un cavallo di razza, frenato da un cuore matto che non ne ha voluto sapere di assecondare i sogni e le grandi qualità del giovane nigeriano. Esploso con la maglia dello Spezia, in un 2014-15 in cui fu capace di segnare addirittura 9 gol nelle 33 presenze con la Primavera ligure, Nura è arrivato a Roma l’estate successiva, insieme al “gemello” Umar Sadiq. Ma quello che doveva essere il trampolino di lancio della sua giovane carriera si è invece rivelato un soffio di gloria effimera: già dal primo anno in giallorosso sono infatti emerse delle anomalie cardiache che, insieme ad un brutto infortunio al ginocchio, lo hanno tenuto ai box per buona parte delle prime due stagioni nella Capitale.

Il calvario sembrava essersi concluso un anno fa, con il prestito al Perugia che lo aveva lanciato verso le sue prime apparizioni nel calcio professionistico. Un breve spiraglio di serenità, prima del nuovo stop dovuto a quel cuore ballerino, che non gli permette di ottenere l’idoneità per praticare attività sportiva a livello agonistico. Un verdetto confermato anche dagli ultimi esami, che con tutta probabilità porranno fine alla carriera di un ragazzo di appena 21 anni. La Roma, però, non lo vuole lasciare solo. Le poche presenze in giallorosso non hanno impedito la nascita di un legame forte con l’ambiente di Trigoria, che lo ha accolto come un figlio e si è stretto a lui nelle tante difficoltà incontrate sul suo cammino. E, come riportato da La Gazzetta dello Sport, il club giallorosso sta pensando ad un nuovo ruolo per lo sfortunato difensore nigeriano: la dirigenza della Roma potrebbe infatti inserirlo nell’organigramma del settore giovanile, permettendogli di continuare a lavorare tra Trigoria e il Tre Fontane a contatto con quei ragazzi che coltivano un sogno grande come il suo, interrotto troppo presto da un cuore ingrato.