Primavera 1
Politano, Caprari e Florenzi: quel cuore giallorosso che scrisse un pezzo di storia
Come la Roma Primavera conquistò il suo settimo titolo
Era una domenica di giugno apparentemente irrilevante, come tante ce ne sono state e come tante ce ne saranno. Una domenica 12 giugno del 2011 che per tanti ragazzi poteva solamente essere la prima delle vacanze estive, lontani dai banchi di scuola. Ma quella domenica sera, 22 ragazzi si apprestavano a scendere in campo, pronti a darsi battaglia per conquistare l'alloro massimo.
Ore 20:30, stadio Tre Fontane di Roma. Il Campionato Primavera della stagione 2010/11 volge al termine, la finalissima sta per iniziare a momenti. Da una parte, i padroni di casa giallorossi, la Roma dell'intramontabile Alberto De Rossi. Una squadra che arriva alla finale dopo una serie di ottimi risultati: il primo posto nel girone C, davanti agli acerrimi rivali della Lazio, e le belle vittorie ai quarti e in semifinale contro Milan e Genoa. Un gruppo che vive per quei colori, che sente la Roma come una seconda casa, che vuole tornare a vincere uno scudetto Primavera che manca dal 2004/05. Ma davanti a loro hanno un avversario altrettanto motivato e da non sottovalutare: il Varese di Devis Mangia. Anche i lombardi arrivano alla finale carichi a mille: primo posto anche per loro (nel girone B, davanti all'Atalanta) e due pesantissime vittorie nelle fasi finali, come il secco 5-1 ai danni della Juventus ai quarti e quella ai calci di rigore contro la Fiorentina in semifinale.
Ci siamo: è tempo di scoprire chi alzerà al cielo quel trofeo. In vantaggio va subito il Varese, che chiude il primo tempo sull'1-0; ad inizio ripresa Mattia Montini riporta il risultato in parità. Ma sono ancora i lombardi a trovare il vantaggio a 10' dalla fine. Un 1-2 che fa male, troppo male ai ragazzi giallorossi, che continuano a spingere alla ricerca disperata del pareggio. Pareggio che arriva, inaspettato, in pieno recupero: ancora Montini, ancora parità, e partita che prosegue ai tempi supplementari. Siamo al 105', lo spettro dei rigori si avvicina, ma per la terza volta Montini insacca alle spalle del portiere biancorosso portando la Roma in vantaggio. Sarà quello il risultato che decreterà la vittoria giallorossa, con i ragazzi di Trigoria che alzarono così al cielo il settimo titolo della storia della Lupa.
Tanti ragazzi di quella grande squadra hanno avuto modo di togliersi qualche soddisfazione: va ricordato innanzitutto Alessandro Florenzi, che dopo un anno di prestito al Crotone ha vestito per ben 8 anni la casacca della prima squadra, diventando di fatto uno dei simboli della formazione. Altri giocatori hanno poi proseguito le loro carriere lontano dalla Capitale, seppur portando la Roma nel cuore: ad esempio Matteo Politano, ora in forza al Napoli, o Gianluca Caprari, attualmente sotto contratto con la Sampdoria (ma in prestito a Parma), o ancora Amato Ciciretti, che ora veste la maglia dell'Empoli. Tanti altri giocatori meno blasonati hanno raccolto svariate presenze sia in serie A che in serie B, come Luca Antei, Federico Viviani, Valerio Verre e Mirko Piscitelli. A dimostrazione dell'ottimo lavoro svolto dai capitolini nel formare giovani talenti, ma non solo: a dimostrazione di come questo sport sia ancora in grado di emozionare, di imprimere indissolubilmente dei colori sulla pelle e nel cuore delle persone. E quella Roma, quella "magica" Roma Primavera di un'irrilevante domenica di giugno, lo dimostra ancora oggi con il suo semplice ricordo.
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