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Primavera 1

Zelezny incappa in una giornata no, Di Biase accentratore: le pagelle della Juventus

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Gianmarco Di Biase

Una Juventus lanciatissima in classifica fa visita ad una Lazio che da qualche settimana non sa più vincere. La 19a giornata di Primavera 1 mette di fronte i biancocelesti e i bianconeri, distanti 4 punti in campionato ma anni luce se si guarda al momento di forma. Per la prima mezz’ora è un monologo a tinte bianconere, con ottima proposta offensiva e riaggressione sul portatore di palla che manda fuori giri la Lazio.

Il diamante all’incrocio di Sulejmani, su sbavatura vistosa in fase di costruzione, fa perdere consistenza e consapevolezza alla Juventus. Fino all’intervallo, si accende una partita in cui le due squadre si restituiscono ganci al volto. Secondo tempo che segue il registro del primo, ma nessuna delle due squadre dà il morso decisivo. Di seguito le pagelle della Juventus.

LAZIO-JUVENTUS, LA CRONACA DELLA PARTITA

Primavera 1, le pagelle della Juventus

Zelezny 5: Ripetiamo insieme, “la costruzione dal basso non è obbligatoria se c’è pressione”. Si macchia di un errore capitale nella prima costruzione, spianando la strada al pareggio di Sulejmani. Poco dopo si ripete, ma viene graziato dal poco killer instinct di D’Agostini. Tanti anche gli errori nella valutazione delle traiettorie sui palloni alti; in poche parole, una mattinata da archiviare alla voce “giornate no”.

Savio 6: poco lavoro in fase di spinta, si limita a tenere la posizione con ordine sganciandosi il minimo indispensabile.

Verde 6: tiene bene su D’Agostini, arginandolo e mettendoselo spesso nel taschino. Qualche difficoltà in più nel decifrare i continui impulsi di Sulejmani.

Rizzo 6: partita in copia incolla con il compagno di reparto. Dal 72′ Biliboc 6: accende immediatamente la luce cercando la porta. Nel complesso tanti buoni spunti per dare frenesia e imprevedibilità alla proposta di gioco.

Nisci 6: timido nella proposta offensiva, più diligente in copertura.

Boufandar 5,5: gioca insospettabilmente sotto ritmo, non trovando mai quelle accelerazioni e quei cambi di passo che servirebbero per agitare le acque.

Keutgen 5,5: ha tutte le attenuanti, perché si trova spalle alla porta e nessuno gli chiama l’uomo, ma scoprire il pallone in quelle circostanze equivale a sanguinare davanti ad uno squalo. Congela troppo spesso il possesso, perdendo tempi di gioco preziosi.

Finocchiaro 6: in termini squisitamente numerici, è il terminale offensivo che tocca meno palloni tra gli attaccanti bianconeri, ma quelli che tocca sono pesanti. Dall’87’ Pagnucco S.V.

Vacca 6,5: rinuncia alla maschera da fantasista e indossa quella del rapace d’area, stappa le prime bollicine del match con un tap-in su cui è il più lesto a leggere il rimbalzo. Dall’87’ Florea S.V.

Ventre 6,5: ispira il vantaggio con l’isolamento uno contro uno e l’offerta carica di veleno, che si stampa sul palo. Vive costantemente sul filo sottilissimo tra genio e follia, la rovesciata salvata sulla linea di porta è istinto unito alla pulizia nell’esecuzione. Esaurisce un po’ di inerzia nell’ultima mezz’ora.

Di Biase 7: lavora quasi da rifinitore, agendo da accentratore e ripulendo tanti palloni spalle alla porta. Grandissimo uso del perno in due circostanze, che ispirano una conclusione personale che si alza di poco sopra la traversa e una rovesciata stupenda di Ventre. Dal 67′ Lopez 5,5: nella consueta staffetta con Di Biase, non trova lo spunto decisivo.

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