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Milan, arriva la decisione sul futuro di Alex Jimenez: i dettagli

I rossoneri vogliono il classe 2005 a titolo definitivo

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Alex Jimenez

Una stagione da treno sul binario di sinistra, che ogni tanto perde la sua fermata e rischia di deragliare, ma quando aziona il turbo è spesso pericoloso e offre un’opzione offensiva in più. Alex Jimenez ha stregato il Milan, che è pronto ad un’altra operazione che ricorda molto da vicino l’affare Theo Hernandez. Secondo Fabrizio Romano e Matteo Moretto, i rossoneri hanno inserito il colpo in canna e sono pronti ad esercitare l’opzione del riscatto fissata a 5 milioni di euro. 

Jimenez-Milan: quella strana sensazione di déjà-vu 

La portata a livello economico non è la stessa, ma l’impatto nell’economia di un Milan sempre più “green” potrebbe essere di egual misura. Il bollino del “Real Madrid” come garanzia di qualità: l’operazione che sta portando i rossoneri ad esercitare il diritto di riscatto fissato a 5 milioni per Alex Jimenez è l’ennesimo “scippo” che il Diavolo mette a segno dalle “merengues”. Sempre su quella corsia, e sempre a cento all’ora: dopo Theo Hernandez, anche lo spagnolo classe 2005 si trasferisce dalla scuderia della “Casablanca” a quella rossonera. Due trattative accomunate dal talento e le caratteristiche: anche il francese, al suo arrivo a Milano, non era educatissimo tatticamente, ma mostrava quella fenomenale capacità di spalancare il v8 e percorrere il campo in verticale come un Frecciarossa su un binario. Allo stesso modo, Alex Jimenez cercherà di guadagnarsi la prima squadra con una frequenza di passo supersonica e quel pizzico di follia che lo porta spesso ai limiti dell’area di rigore avversaria.  

Alex Jimenez, i numeri di un potenziale crack

Il Real Madrid accusa il colpo, mentre il Milan gongola. Parliamo di un mezzo capolavoro di Ignazio Abate: l’ex allenatore della Primavera lo ha reso un terzino con propensione offensiva, lasciandogli le redini della corsia e facendolo padrone del suo stesso destino. Per carità, ogni tanto i rossoneri ne hanno pagato lo scotto, perché lo spagnolo ha la tendenza ad esagerare con la ricerca della profondità, ma il più delle volte le sue cavalcate producono superiorità numerica e argomenti offensivi. Da dicembre, Pioli lo porta con sé in prima squadra, facendogli assaggiare la Serie A in due occasioni (contro Empoli e Napoli). Un infortunio muscolare lo costringe ai box, e al suo ritorno l’Under 19 si avvia verso i playoff: i ragazzi di Abate accusano la mancanza dei suoi strappi e si fermano al primo turno con la Lazio, ma il bilancio stagionale è comunque molto positivo. 

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