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Cuenca ispirato, Camarda vicino al pareggio: le pagelle del Milan

Tutti i voti dei ragazzi di Abate

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Milan Primavera

Per continuare l’inseguimento ai cugini, il Milan fa visita all’Atalanta in una trasferta delicatissima per gli equilibri della classifica. Le preoccupazioni più grandi arrivano dal reparto offensivo super talentuoso della Dea: per sfuggire all’incubo rappresentato dal tandem Vlahovic-Vavassori, i ragazzi di Abate si affidano ad una fase difensiva ragionata e aggressiva sul portatore di palla, per togliere rifornimenti alla “coppia delle V”. Le insidie però, arrivano dall’ombra, tra le linee di una squadra inizialmente in difficoltà a livello tattico: prima ripartenza guidata perfettamente da Colombo e Vlahovic, palla al terzo che risponde al nome di Bonomi, mancino all’incrocio e partita aperta. Segue qualche minuto di sbandamento, con l’affondo di Colombo che minaccia nuovamente i pali di Raveyre; sono segnali verso un finale di tempo in debito di ossigeno. Poi, all’improvviso arriva il lampo di talento di Camarda: controllo da urlo, lavoro sul perno e destro destinato al sette, con Pardel che mette il mantello da Superman per togliere dal tabellino l’1-1. Al ritorno in campo, la sceneggiatura non sembra cambiata: Atalanta sempre molto verticale, con la fiammata di Manzoni su cui si oppone Raveyre; l’unico a regalare dei lampi nel buio generale dei ragazzi di Abate è Hugo Cuenca, semplicemente immarcabile quando galleggia tra le linee. Al 54′ un cross immaginifico con la rabona del paraguayo calamita il pallone sulla testa di Camarda, che non riesce ad indirizzare. La reazione però si ferma quasi sempre sul piano ideale, e allora Abate attinge dalla panchina: si alza Simmelhack, che con la prima sponda di tacco lancia Camarda, con Pardel che si oppone ancora. Il finale scorre via senza ulteriori sussulti: brusca frenata per il Milan, che perde contatto con la vetta e rilancia l’Atalanta nelle proprie ambizioni playoff. 

La cronaca del match

Difensori: male i due centrali, timidi gli esterni

Raveyre 6: capitola sul sinistro imprendibile di Bonanomi, poi risponde a Manzoni con un buon riflesso. 

Bakoune 5,5: suona la carica soltanto nell’ultima fetta di partita. La prima parte però racconta di un’eccessiva timidezza nell’accompagnare la transizione offensiva e di un po’ di confusione nelle marcature. 

Nsiala 5,5: tarda l’uscita su Bonanomi, che ha il tempo di mettere il mirino sulla porta e freddare Raveyre. Primo tempo sempre fuori ritmo, nella seconda parte mette un po’ più di intensità ed attenzione. 

Pellegrino 5,5: sente ancora il peso del difetto di condizione fisica. Il rodaggio in primavera al momento procede a rilento, anche oggi un giro a vuoto specialmente nella tenuta atletica.

Bartesaghi 5,5: non riesce a saltare la prima pressione perdendo molti palloni in uscita. La spinta offensiva è quasi nulla anche a causa di un ottimo lavoro di disturbo degli attaccanti avversari. 

Centrocampisti: Eletu scompare, Malaspina per un tempo solo

Eletu 5,5: non ricopre il solito ruolo di protagonista del centrocampo. Troppo timido nella conduzione e nella gestione del pallone. Dal 72′ Sala 5,5: non trova l’impatto giusto con la partita, condizionato da un’ammoniz

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Camarda – Milan Primavera

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