Lecce
Vulturar-Burnete reggono un tempo: le pagelle del Lecce
Tutti i voti dei ragazzi di Coppitelli
Una sfida che darà tante indicazioni a Montero per l’immediato futuro della sua squadra: una vittoria della sua Juventus contro il Lecce di Coppitelli sarebbe fondamentale per agganciarsi agli ultimi vagoni del treno playoff. Dall’altra parte del rettangolo verde però, le motivazioni non mancano ai salentini che scendono in campo con la voglia di scacciare via i fantasmi della zona playout. La prima mezz’ora è da interpretare in questo senso: Juventus troppo timida in fase di costruzione, Lecce famelico nella riaggressione e nella proposta offensiva. Radu si supera in quattro occasioni, due delle quali su un Burnete in grande giornata; superata la mezz’ora, arrivano i primi cenni di reazione tutti sintetizzati nella sfuriata di Savio contenuta dall’ottimo riflesso di Borbei.
Chiude ancora con un acuto il Lecce: Radu trova un altro riflesso fuori dal comune per far calare il sipario sul primo tempo a reti inviolate. La ripresa però si apre nel modo più impronosticabile: dopo venti secondi, una follia di Addo manda sul dischetto Pagnucco, che fredda Borbei e manda avanti la Juventus. Una sciocchezza difensiva fa crollare il castello di carte eretto dal Lecce: l’inerzia nella ripresa cambia totalmente, con il Lecce più frenetico negli ultimi metri di campo. Florea poco dopo spaventa di nuovo Borbei, andando a centimetri dal palo; il Lecce è totalmente in balia della corrente, non riesce ad organizzare una reazione e tiene il baricentro molto basso. La Juventus viaggia a velocità di crociera, prende in mano il timone della partita e trova continuità nel possesso palla. Il controllo della gara, addormentata anche da qualche fischio di troppo, procede fino al 96′: la Juventus infila il secondo successo consecutivo di misura e continua la risalita verso i playoff. Di seguito le pagelle dei salentini.
Difensori: Borbei incolpevole, Addo direziona la partita
Borbei 6,5: spavaldo nelle uscite alte, sicuro nell’unica parata del primo tempo, di istinto e posizionamento. Tradito dalla follia di Addo, non può nulla sul rigore battuto alla perfezione da Pagnucco.
Pacia 5,5: poco propositivo in proiezione offensiva, spesso in ritardo nella fase difensiva. Partita non esattamente da ricordare per lui.
Agrimi 6: primo tempo ai limiti della perfezione, sembra leggere prima quello che succederà nella partita. L’intervallo ridimensiona anche la sua prestazione; il virus che colpisce la squadra dopo il rigore trasformato da Pagnucco si abbatte anche su di lui.
Esposito 6: meglio nei primi 45′, interpretati con grande senso dell’anticipo. Si spegne insieme ai compagni dopo l’intervallo.
Addo 5: condiziona la partita con un intervento fuori contesto, che regala un tiro dal dischetto alla Juventus. L’errore lo cancella dal campo, arriva qualche lettura sbagliata e qualche sbavatura in copertura. Dal 77′ Helm S.V.
Centrocampisti: Vulturar fa “on/off” all’intervallo
Vulturar: si potrebbe azzardare un “maledetto intervallo”. Nel primo tempo è mortifero, velenoso anche in zona gol; nella ripresa sembra la copia sbiadita di sè stesso, spento e compassato. Rimane pericoloso nei piazzati, anche in chiave “potenziale assist”.
Samek 6: l’unico a suonare la carica in una ripresa con l’encefalogramma piatto. Sbiadito però nella zona calda, dove arriva qualche sbavatura di troppo. Dal 77′ Pascalau S.V.
McJannnett 5,5: combina poco o nulla. Lontano parente del giocatore totale che tanto aveva brillato nelle settimane precedenti.
Attaccanti: Burnete da solo sull’isola, Corfitzen sbiadito
Corfitzen 5,5: lo strano caso del Dr.Jekill e Mr.Hide. Famelico e devastante contro il Genoa, eccessivamente mansueto e spento oggi contro la Juventus.
Burnete 6,5: dominatore incontrastato del primo tempo. Porta a scuola la difesa e sfiora il gol in più occasioni; incontenibile sul piano fisico, lavora benissimo nella protezione del pallone e nell’ultima giocata. Calo vistoso nella seconda parte, complice anche la depressione totale di una squadra troppo schiacciata dopo il gol subìto.
Daka 6: si impone a livello fisico, leggermente meno cattivo negli ultimi metri di campo e nell’aggressione dell’area avversaria. Dall’84’ Minerva S.V.
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