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Lecce, il ds Corvino e la Primavera ‘straniera’: “I giovani italiani costano troppo, devo battere mercati alternativi”

Le parole del diesse salentino a La Stampa

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La crisi del calcio italiano. Un tema che tanti addetti ai lavori affrontano anche alla luce della fatica dei ricambio generazionale che sta affrontando la Nazionale maggiore. Anche il direttore sportivo del Lecce Pantaleo Corvino, nell’intervista rilasciata a La Stampa,ha espresso la propria opinione su questo tema caldo: “In Italia mancano le strutture. Prima si sopperiva con la strada, il calcio era lo sport di tutti. La verità è che molti presidente italiani vedono il settore giovanile come un costo, non come un investimento”.

Sulla Primavera del Lecce “zeppa” di stranieri: “Per me la nazionalità non è determinante, i club hanno l’obiettivo di formare il calciatore per la prima squadra. Il Lecce non può competere a livello economico con gli altri club, la Juventus ad esempio ha investito tre milioni per prendere Mancini dal Vicenza. Io non potrei farlo, quindi batto mercati alternativi”.

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