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Lazio 2012/13, piccoli campioni per una grande prima squadra

Ripercorriamo il percorso della Lazio di Bollini capace di vincere il campionato Primavera 2012/13 con futuri pilastri dell’attuale prima squadra

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In questa stagione, prima dello stop forzato causato dal Covid-19, la Lazio stava lottando per il titolo di campione d'Italia in una sfida accesissima con Juventus e Inter ed è sorprendente pensare che un buon numero dei calciatori biancocelesti sia frutto di un grandissimo lavoro effettuato a livello giovanile.

Proprio per questo, è ancora più importante parlare della squadra Primavera della compagine capitolina che nell'annata 2012/13 vinse il campionato con ragazzi destinati a far parlare di sè. Guidati da mister Alberto Bollini, i giocatori della squadra Under 19 della Lazio venivano da una stagione precedente molto positiva in cui, dopo il secondo posto conquistato nel Girone C e l'approdo ai playoff, la vittoria finale era sfumata nell'ultimo atto perdendo per 2-3 contro l'Inter di Mauro Icardi, perciò la voglia di rivalsa era altissima.

Il campionato inizia molto bene e c'è il sentore che questa squadra possa nuovamente comptere per la vittoria finale, infatti nelle prime tre partite arrivano altrettanti vittorie, poi sopraggiungono tre pareggi, ma due successi riportano alto il morale dell'ambiente. Da questo momento inizia un periodo di magra, in cui gli aquilotti non riescono a vincere per tre incontri di fila, perdendo una gara in trasferta contro l'Ascoli e non andando oltre il pari contro Roma e Reggina. Le squadre vincenti, però, si vedono nel momento in cui le cose non sembrano andare bene e hanno sempre la forza per rialzarsi; terminando il girone di andata con 26 punti, danno forma ad una rimonta clamorosa.

Nelle 13 partite di ritorno, la rosa di Bollini è capace di vincere quasi la totalità delle gare con soltanto 3 pareggi, arrivando in prima posizione al termine della regular season con 59 punti, alla pari con il Catania di mister Pulvirenti, ma in vantaggio per differenza reti.

Dopo più di un mese di riposo, in cui si sono sfidati nei playoff i club arrivati in terza, quarta e quinta posizione nei vari gironi, il 1° giugno entrano nel tabellone della sfida finale le prime e le seconde dei gruppi A, B e C. I quarti di finale vedono una vittoria sudata per la formazione romana, con un 1-0 infitto al Torino grazie a un gol di Cristiano Lombardi, mentre in semifinale il successo è più agevole: 3-1 contro il Chievo e finalissima conquistata.

Per il secondo anno consecutivo la Lazio avrebbe potuto vincere il campionato Primavera, il più ambito titolo a livello giovanile in Italia, ma per il secondo anno di fila avrebbe potuto fallire ad un passo dalla conquista. L'avversario è l'Atalanta, capace di raggiungere il primo posto nel Girone A e in grado di eliminare nella fase finale la Fiorentina e il Milan. Contrariamente a quanto si può pensare, l'ultimo atto del torneo non è teso fino all'ultimo istante, bensì è una partita senza storia; nonostante gli orobici lottino fino all'ultimo, la Lazio non fallisce e infligge un pesante 3-0 nella finalissima di Gubbio, con doppietta di Cataldi, in stato di grazia, e gol di Tounkara.

Finalmente si compie quell'impresa che era svanita nella stagione precedente e il fantastico gruppo plasmato da Bollini riesce a vincere un trofeo, con l'augurio della società che questi ragazzi possano, in futuro, essere utili per la prima squadra.

Questo sicuramente sarà stato il pensiero del presidente Claudio Lotito e ad oggi possiamo dire che si sia avverato in gran parte, visto che Thomas Strakosha è l'attuale portiere titolare della sua formazione. Se tra i difensori non ci sono molti nomi altisonanti e famosi, il top player della Primavera del passato è un centrocampista della prima squadra odierna, visto che Danilo Cataldi, dopo alcuni prestiti al Crotone, al Genoa e al Benevento, è tornato per dare una mano alla mediana di Inzaghi ed è stato importante in varie occasioni, come nell'ultima Supercoppa Italiana vinta contro la Juventus. Anche Cristiano Lombardi, Luca Crecco e Alberto De Francesco sono riusciti a sfondare nel calcio che conta e giocano rispettivamente in prestito alla Salernitana, dopo aver segnato all'esordio in Serie A nel 2016 in Atalanta – Lazio 3-4, al Pescara e alla Reggina. In attacco il nome più spettacolare è sicuramente quello di Keita Baldè, esterno senegalese che ha esordito nella prima squadra laziale nel 2013 e vi è rimasto fino al 2017, conducendo il suo gruppo incontro a successi a livello nazionale ed europeo; dopo il trasferimento poco fortunato al Monaco, Keita è tornato in Italia nella passata stagione con un prestito all'Inter e lì è riuscito a segnare il gol dell'1-0 nella sfida vinta per 2-1 contro l'Empoli che regalò ai nerazzurri di Conte la qualificazione alla fase a gironi di Champions League.

Questa è la storia della Lazio Primavera guidata da Alberto Bollini, capace di stupire nei primi anni del decennio appena passato e in grado di fornire gli strumenti necessari a una grande prima squadra, portando a termine quello che sarebbe l'obiettivo di ogni giovanile che si rispetti.

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