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Kamate e Sarr non bastano, il Verona strappa un punto d’oro all’Inter: decisive le intuizioni di Bocchetti

Altalena di emozioni al Breda, continua il momento negativo dei ragazzi di Chivu

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Spettacolo e goal allo stadio Breda di Sesto San Giovanni dove Inter e Verona devono rimandare ancora una volta l'appuntamento con la vittoria pareggiando per 2-2. Match caratterizzato da un " sali e scendi" di emozioni dove i nerazzurri sono stati non solo capaci di passare in vantaggio con Kamate ma anche di raddoppiare con il tiro deviato di Sarr. Poco prima dell'ora di gioco la storia cambia: con l'ingresso dei nuovi entrati, il Verona cambia "pelle" riuscendo ad aggredire nella propria metà campo gli avversari rimontando così il doppio svantaggio. 

CAMBIAMENTI INTERESSANTI IN CASA INTER

Rispetto alle altre partite, l'Inter ha mostrato dei passi in avanti notevoli in tutti i reparti: l'inserimento di Kamate e di Owusu dal primo minuto, ha permesso a Chivu di dare maggiore fantasia e fisicità alla propria manovra. Interessante anche il ruolo da "false nueve" di Curatolo che oggi era chiamato a sostituire l'infortunato Zuberek: il classe 2004, come dimostrato oggi, non ha nelle proprie corde fare a sportellate con i difensori avversari bensì si presenta come un centravanti tecnico bravo a creare spazi per i propri compagni. All'interno del reparto offensivo, l'unico titolare confermato è stato Iliev che con alcuni dei suoi spunti individuali ha dato filo da torcere alla difesa Scaligera. Almeno nel primo tempo, sembrava di assistere all'Inter dello scorso anno: una squadra solida caratterizzata da individualità notevoli ma soprattutto in grado di dominare la gara.

LA DURA LEGGE DEL GOAL.

Per vincere bisogna fare un goal in più degli avversari: nonostante la squadra di Chivu abbia dimostrato per molti minuti di essere superiori ai Mastini, la Benemata non è mai stata in grado di "congelare" la gara gettando al vento la bellezza di cinque palle goal. La più clamorosa è quella di Sarr che sul 2-1 ha colpito il palo a Boseggia ormai battuto. Altro "neo" che ha portato i nerazzurri a rinviare nuovamente l'appuntamento con la vittoria è stata una fase difensiva che negli ultimi minuti si è dimostrata deficitaria: grave la mancanza di intesa tra Fontanarosa e Guercio sul goal di Cazzadori come grave anche la brutta uscita di Botis che è costretto a stendere l'avversario causando il rigore. 

UN PAREGGIO CHE VALE ORO

Alzi la mano chi nel prepartita avrebbe scommesso su un risultato positivo del Verona sul campo dei campioni d'Italia. Miglioramenti notevoli dei Butei  che nonostante il doppio svantaggio si sono rimboccati le maniche arrivando al 2-2 finale. Grande merito va a mister Bocchetti che ha avuto il coraggio di stravolgere la squadra inserendo in campo tra gli altri Florio decisivo con il suo assist dopo due minuti e con il rigore trasformato. Il numero 10 con il suo ingresso ha dato maggiore vivacità ad un centrocampo che durante la partita era stato protagonista di un possesso palla sterile. Un altro giocatore che merita la menzione è Cazzadori che, nonostante si sia spesso ritrovato nella morsa di Fontanarosa e Guercio, allo stesso tempo ha saputo sfruttare al meglio la palla goal capitata. 

MOLTO ANCORA DA MIGLIORARE.

Come nei padroni di casa, l'unica nota negativa è stata la fase difensiva: il mal posizionamento dei giocatori e la mancanza di intesa all'interno dello stesso reparto, hanno portato gli ospiti a subire due reti assolutamente evitabili. Se il Verona è riuscito a pareggiare è anche merito delle molte occasioni gettate al vento dall'Inter che avrebbero reso il passivo pesante. Un altro aspetto su cui migliorare è l'irruenza di alcuni giocatori: il cartellino giallo di El Wafi era evitabile e poteva essere speso in altre circostanze di gioco.ù

foto: Martina Cutrona

 

 

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