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Cinque reti, un autogol, un rigore sbagliato, un rosso e un gol vittorioso fortuito: la Juventus batte l’Atalanta

Gara da film a Vinovo, bianconeri a 10 punti contro i zero della Dea

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Paolo Montero (Juventus)

E’ successo davvero di tutto a Vinovo in Juventus-Atalanta 3-2. I bianconeri trovano una vittoria che li porta al primo posto con la Fiorentina, mentre l’Atalanta può mangiarsi le mani: ancora zero punti in classifica dopo una prestazione più che positiva. Ma gli eventi del match candidano la gara come una delle migliori partite degli ultimi mesi per i tifosi neutri.

Rollercoster di emozioni

Riepiloghiamo con la fredda cronaca: primo tempo equilibrato in cui l’Atalanta si fa preferire su una Juventus apparsa scarica e superficiale alla terza partita in sei giorni, Muhameti porta in vantaggio la Dea ad un minuto dalla fine del primo tempo. Su un errore di Pisapia e Nonge, gli orobici scappano in campo aperto e con il lavoro egregio di Vitucci il numero 8 di Vitucci segna con una stoccata in area di rigore. Nel secondo tempo la musica cambia e la Juventus alza i ritmi: in 4′ Turco e Hujsen ribaltano il match e portano in vantaggio la squadra di Montero. Il gol del difensore olandese è viziato da una deviazione di schiena su un corner a rientrare di Doratiotto, con l’ex-Malaga che senza rivolgere lo sguardo alla palla trova il secondo gol bianconero. Ma la Dea c’è eccome, con De Nipoti che dalla panchina agita le acque e si guadagna un calcio di punizione laterale: dallo spiovente il protagonista in area è sempre Dean Hujsen, questa volta in senso negativo. Primo autogol dopo aver realizzato il primo gol in Primavera per il classe 2005, ma Montero non perde tempo e inserisce Galante e Montero per Turco e lo spento Yildiz. Grazie ad un guizzo del primo la Juventus si guadagna un penalty a causa il tocco di mano di Guerini mentre era intento ad intervenire in scivolata. Dagli 11 metri si presenta Bayron Strijdonck, più che opaco durante il corso del match nonostante un assist servito a Turco e un palo colpito nel primo tempo: mancino terribile nel senso più negativo possibile dell’attaccante ex-Az, con Bertini che vede sorvolare (e non di poco) sopra la traversa il tiro del possibile 3-2 dei padroni di casa. Atalanta che anziché reagire pesca la carta imprevisti attraverso la figura di Mannah Chiwisa, che interviene in maniera scellerata nella metà campo avversaria su Hasa: non ci sono dubbi sull’ammonizione, la seconda per il centrocampista della Dea. Dopo aver preso il primo giallo durante il secondo tempo per proteste ecco un fallo totalmente evitabile che vale il rosso. Fioretto inserisce Roaldsoy per  Vavassori (che era a sua volta subentrato al 61′) cercando di coprirsi nel finale, ma un destrino lugubre sembra pronto ad abbattersi sui suoi. All’88′, infatti, sugli sviluppi di calcio d’angolo ci pensa il terzino classe 2004 Andrea Valdesi a mandare sulla luna la Vecchia Signora, con una pesca non del tutto voluta. Bertini sorpreso dalla palombella volante, la Provvidenza premia la Juventus che vola in testa a 10 punti, mentre per l’Atalanta dopo 4 giornate è notte fonda.

Croce e delizia

Terza partita in sei giorni per la Juventus di Paolo Montero, che martedì volerà a Parigi per affrontare il Paris Saint-Germain per la prima giornata del girone di Youth League. Dopo aver stravinto contro l’Empoli in trasferta martedì scorso, i bianconeri approcciano la gara ancora una volta in maniera troppo morbida. Manovra lenta, squadra sgonfia nel recupero palla e superficiale nella gestione del pallone. Si ripresentano in 45′ tutti i difetti annusati nelle prime tre giornate e lo svantaggio è una conseguenza. Prevedibili tutte le individualità dell’attacco, che si scontrano contro un’Atalanta ben organizzata. Nel secondo tempo in 4′ vengono cambiate le carte in tavola: salgono in cattedra i subentrati Galante e Doratiotto, Hasa comincia a sgasare sulla sinistra e il finale già lo conoscete. Bianconeri ancora imbattuti, ma gli errori e le leggerezze restano un campanello d’allarme per Montero.

Dea bendata che non sorride alla Dea orobica

Può e deve mangiarsi le mani Marco Fioretto: la gara di Vinovo rappresentava un’occasione da cogliere per l’Atalanta, contro una Juventus con la testa proiettata all’impegno europeo. Il primo tempo ha visto una Dea organizzata e pienamente concentrata nel match. Regonesi e Guerini si sono comportati come gli sceriffi della retroguardia, Muhameti ha riempito il centrocampo e si è adattato splendidamente ad entrambe le fasi, mentre Vitucci ha trovato subito al chimica con Stabile e non ha dato punti di riferimento alla difesa della Juventus. Nel secondo tempo sono emersi i difetti della squadra viste nelle scorse gare, in un lato B del match che ha visto comunque De Nipoti e compagni giocarsela alla pari con gli avversari. Tra ingenuità, errori e sfortuna i punti raccolti da Vinovo sono zero, ma Fioretto non può ignorare i segnali lanciati dai suoi giocatori: la situazione resta complicata e la classifica spaventa, ma il campionato Primavera 1 è lungo e ha visto false partenze anche da parte delle migliori Atalanta di Massimo Brambilla.

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