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Inter, il dato che impressiona sul centrocampo di Chivu
Berenbruch e compagni guidano per distacco una speciale classifica
Un primato (oltre a quello momentaneo in Primavera 1) che racconta in parte la superiorità dell’Inter in questa stagione: i ragazzi di Chivu sono reduci da un periodo leggermente appannato, ma resistono in vetta grazie alla benzina infinita del proprio centrocampo. Muscoli, intensità e un bagaglio tecnico potenzialmente infinito, e i dati sono inequivocabili.
Da Berenbruch a Di Maggio, i gol arrivano dal centrocampo
Un campionato che fino a Febbraio vedeva una capolista per manifesta superiorità: Il Primavera 1 si è riacceso nelle ultime settimane a causa di una frenata piuttosto consistente dell’Inter, che continua comunque a guidare la classifica grazie ad un centrocampo dal rendimento spaventoso. C’è un dato che si perde nelle pieghe di un’analisi più ampia, e che troppo spesso non rientra nell’equazione: su 28 partite giocate, Berenbruch e soci mettono a referto 28 gol. Una media che fa impressione, soprattutto considerando il distacco dalla seconda in questa speciale graduatoria (la Roma ferma a 19 reti).
La differenza l’Inter la fa in mezzo al campo: Stankovic abbina visione e letture di gioco ad un’insospettabile vena realizzativa (il serbo infatti ha centrato il bersaglio sei volte quest’anno); Berenbruch è l’uomo copertina, giocatore totale che marchia a fuoco ogni partita con le sue giocate risolutive e la sua doppia fase di incredibile impatto e presenza fisica (7 invece i suoi gol stagionali). Infine, due lati opposti della stessa luna: Akinsanmiro con i suoi quattro polmoni e la sua dinamo infinita (5 timbri in campionato) e Di Maggio, che spesso si ritrova ad agitare dalla panchina ma sente la porta come pochi centrocampisti (capocannoniere del centrocampo al pari di Berenbruch). Rientra nelle statistiche anche Quieto con le sue 3 marcature, ma ormai il suo raggio di azione si alzato notevolmente.
Il centrocampo come arma più letale
Christian Chivu sta perfezionando le sue armi in vista dei playoff, ma come spesso gli è capitato da quando è la guida tecnica della primavera nerazzurra, ottiene rifornimenti infiniti dal proprio centrocampo. Come Casadei e Fabbian nell’anno dello scudetto (il 21/22 per intenderci) oppure Iliev e Carboni nella scorsa stagione: i gemelli del gol nerazzurro non vivono nei pressi dell’aria di rigore. L’unico a superare Berenbruch e Di Maggio per prolificità è Issiaka Kamaté: il 10 dell’Inter è il capocannoniere con 12 centri, ma nessuno nel reparto offensivo sembra riuscire a tenere il suo passo.
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