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Hugo Cuenca e non solo, 5 talenti pronti a prendersi il Primavera 1

Domani inizia la nuova stagione, il campionato dei talenti mette in vetrina diversi prospetti extra-lusso

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Dopo l’estate arriva sempre la Primavera. Domani inizia il campionato Primavera 1, dopo la Supercoppa Primavera vinta dalla Roma al “Via del Mare” in casa del Lecce, diversi talenti si approcciano al massimo campionato U19 (sempre più U20) per confermare o migliorare i progressi nel settore giovanile. Andiamo a vedere i 5 talenti da tenere d’occhio nella stagione 2023-2024.

Hugo Cuenca

Mancino elegante, rapido e brevilineo, Hugo Cuenca è uno dei prospetti più luccicanti del campionato Primavera 1. Paraguaiano di Coronel Oviedo, il classe 2005 ha fatto parte della cavalcata del Milan in Youth League terminata solo alle final four di Ginevra contro l’Hajduk Spalato. I rossoneri hanno proposto un rendimento a doppia faccia nella scorsa stagione tra Italia ed Europa, un gruppo giovane e talentuoso alla ricerca di continuità. Lo sa mister Ignazio Abate, il Diavolo ha schierato spesso giocatori sotto età tra il 2005 o (addirittura) il 2006, il tutto saggiamente in ottica futura. Ai nastri di partenza della stagione 2023-2024 però, il Milan può dare del tu a tutte le competizioni grazie ad un gruppo squadra di ottimo livello. Nel parco degli offensivi Abate potrà contare su un Cuenca che ha stuzzicato anche nel pre-campionato con la Prima squadra. Dopo le 22 presenze condite da 4 gol e 4 assist dello scorso campionato il sudamericano avrebbe meritato di compiere un saltino in più nel suo percorso di crescita, per ora si accontenterà del Primavera 1, competizione che può diventare in tutto e per tutto il suo giardino di casa.

Milan Primavera

Milan Primavera esultanza  – MARTIN COCCIOLO

Mattia Mannini

Nelle ultime due uscite della Roma Primavera di Federico Guidi lui c’è stato. E non parliamo di partite di poco conto: Fiorentina ai play-off nella scorsa stagione e Supercoppa Primavera di due giorni fa. Segna il gol dell’illusivo 2-3 contro la Viola (pareggerà poi Krastev nel recupero e consegnerà la qualificazione ai suoi per via del miglior piazzamento in regular season) e gioca dal 1′ al “Via del Mare”, togliendosi lo sfizio di vincere il primo trofeo in U19. Classe 2006, capitano dell’Italia U17 di Bernardo Corradi agli ultimi Europei di categoria, il centrocampista spezzino è sotto la lente di ingrandimento sin dal suo arrivo in giallorosso 3 anni fa. Mezzala o esterno di corsa e qualità, Mattia Mannini sarà uno dei giocatori di punta della Roma, in un ambiente in cui trovare anche un posticino in Primavera risulta più che arduo da sotto età. Per ora Mannini ha sempre rigato dritto in tutte le categorie under, quest’anno in Primavera sarà solo un rookie, ma dall’ex-Spezia possiamo aspettarci già giocate e gol.

Francesco Presta

Seconda punta classe 2005 della Fiorentina, Francesco Presta rientra perfettamente nei canoni della Primavera viola di questi anni. Italiano e toscano, conosce la categoria e ha effettuato ogni step come imposto da mister Alberto Aquilani. Quest’anno però, l’ex-mediano di Roma e Liverpool inizierà la sua esperienza in panchina tra i grandi con il Pisa in Serie B e al suo posto ci sarà Daniele Galloppa, pilastro del Siena di più di un decennio fa. Se possiamo permetterci di dare un consiglio a Galloppa, mettendo in campo Presta non si sbaglia mai: fantasioso e imprevedibile fra le linee, il classe 2005 ha il vizio della giocata di qualità. Può e deve aumentare lo score sotto porta, ma in questa stagione non ci dovrebbero essere rivali del suo livello e ruolo in squadra. Dopo 22 gettoni l’anno scorso, a Presta non servirà l’apprendistato in Primavera 1, ma resta la voglia di conquistare il bersaglio grosso: dopo tante Coppe Italia e Supercoppe, la Viola è andata ad un millimetro dalla vittoria dello Scudetto. Emin Hasic del Lecce però, al 122′ della finale in una partita sporca e bloccata, ha trovato la zuccata decisiva per portare il tricolore in Salento, lasciando a dir poco l’amaro in bocca ai gigliati. E’ il momento della rivincita, senza il condottiero Aquilani, ma con un gruppo squadra ancora affamato.

Aleksandr Stankovic

Le convocazioni in Serie A con Simone Inzaghi, la tournée asiatica con la Prima squadra, un cognome pesante con una maglia pesante addosso in ruolo pesante. Su Aleksandr Stankovic si è già fatta tanta affascinante retorica, è stato coinvolto in un meme virale alla Bobo TV e il suo profilo ha destato molta curiosità, ma spesso si è omesso un particolare. Il classe 2005 è un calciatore forte. Lo sa Christian Chivu che lo ha allenato, lo sa il sopracitato Inzaghi che lo convoca spesso e lo sa la dirigenza nerazzurra. In una stagione strana e confusa a livello di risultati per l’Inter, Stankovic è diventato un pilastro: detta i tempi di gioco, si abbassa a fare il difensore centrale e ha l’attitudine del guerriero, tutto ciò che un allenatore vorrebbe dal suo vertice basso. Ora i nerazzurri approcciano il nuovo anno con nuove ambizioni, ma un gruppo che non è mutato più di tanto. Il triplo impegno renderà meno facile la vita al Biscione in campionato, ma darà un bagaglio di esperienza importante ai singoli. E dopo l’anno scorso, Stankovic ha la chance di essere un top della categoria e non solo il secondo figlio di Dejan che gioca con la Primavera dell’Inter. Occhi sul serbo, dunque.

Lorenzo Anghelè

Kenan Yildiz, Nicolò Turco, Tommaso Mancini. Il trio offensivo della Juventus di Paolo Montero dell’anno scorso fa impressione letto pochi mesi dopo. Tra questi super-talenti di categoria, però, si è fatto spazio con prepotenza Lorenzo Anghelè. Da arma a gara in corso (1 gol ogni 198′ in Primavera 1 nel 22-23) a numero 9 di riferimento, l’attaccante genovese è riuscito a ritagliarsi spazio grazie alla sua incisività tutte le volte in cui è stato chiamato in causa. E dopo una stagione da riserva di lusso, quest’anno lo spazio sarà suo e non più un sotto età. La Juventus ha cambiato tantissimo in U19 con la solita politica degli “zero fuori quota”, Anghelè sarà uno dei giocatori più esperti. Più minutaggio e più chance di fare gol, le prospettive alla vigilia stuzzicano.

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