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Hellas Verona

Verona, Ravasio si racconta: la Serie D, l’arrivo all’Hellas e quella telefonata con Buffon

Manuel Ravasio, portiere della Primavera dell’Hellas Verona, si è raccontato ai canali ufficiali del club scaligero: le sue dichiarazioni.

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Manuel Ravasio Hellas Verona
Manuel Ravasio Hellas Verona

Dal Basket al calcio. Palloni diversi, sensazioni diverse e, soprattutto, una crescita esponenziale fino alla prima chiamata in Serie A col Verona e in Nazionale U18. Questa, in breve, è la storia di Manuel Ravasio, portiere della Primavera scaligera, che si è raccontato ai canali ufficiali del club tra obiettivi, idoli e aneddoti interessanti. Lui che il calcio dei grandi l’ha masticato in Serie D e che in futuro vuole farlo anche nel massimo campionato italiano. Di seguito le sue parole:

Hellas Verona, le dichiarazioni di Manuel Ravasio

Sulle emozioni a Verona: “Io quando ne parlo con i miei amici ricordo sempre che quando sono arrivato al Verona venivo da un’Under 17 Elite, e pochi mesi dopo sono stato convocato dalla Nazionale, cosa che non mi sarei mai aspettato prima, e sempre in quella stagione sono stato convocato in Serie A. Queste due sono state emozioni fortissime che ho potuto vivere grazie all’Hellas. Come partita però mi ricordo bene una gara dell’Under 18 contro l’Atalanta, a Bergamo che è la mia città, e che abbiamo vinto 0-5. L’Atalanta è stata anche la squadra contro cui ho esordito in Primavera l’anno scorso, vincendo 1-2, sempre a Bergamo”.

Sulla Serie D: “Io ho fatto tante esperienze prima dell’Hellas. Alcuni anni nel Tre Albe, la squadra del mio paese, poi sono passato per due anni all’Albinoleffe e infine al Villa Valle. Qui ho iniziato con l’Under 15 per poi essere subito aggregato alla Prima squadra, che militava in Serie D. La mia prima partita è stata particolare perché ero convocato per giocare con la Rappresentativa, ma poi mi ha chiamato il mio preparatore per dirmi che non dovevo più andare con loro ma che sarei stato aggregato alla Prima squadra perché il portiere titolare aveva avuto un infortunio in allenamento. Il giorno della gara alla fine il primo portiere era stato convocato e si era anche riscaldato, ma a venti minuti dal fischio d’inizio ha dato forfait, così che mi sono dovuto preparare e scendere in campo per il mio esordio in Serie D. È stata una grande emozione, con il mister che prima della partita mi ha detto: ‘Stai tranquillo, contiamo su di te perché sappiamo quanto vali'”.

Ravasio-Verona, gli hobby e l’aneddoto con Buffon

Sui portieri del Verona: “Mi viene naturale dire Montipò, perché lui è il titolare e da quando sono arrivato c’è sempre stato lui. Ma direi anche tutti gli altri. Perilli e Berardi, sono tutti delle bravissime persone, oltre che degli ottimi portieri, che ti aiutano in allenamento e cercano di farti sentire parte del gruppo anche se vieni dalla Primavera. Mi ispiro a loro perché sono dove sogno di essere anch’io, in Prima squadra in Serie A”.

Sugli hobby oltre al calcio“Io sono un ragazzo molto tranquillo, che si trova bene anche senza fare nessun uscita particolare. Spesso nel tempo libero mi sento con mio cugino, con il quale sono molto legato, ma ho anche qualche interesse in particolare come il vestiario e anche i profumi. Con quest’ultima mia passione ho fatto appassionare un po’ anche Karlson, che si è avvicinato molto al mondo dei profumi”.

L’INTERVISTA COMPLETA A RAVASIO

Sulla telefonata di Buffon: “Sì, ho parlato con lui al telefono. Lui è naturalmente il mio idolo, come per tanti portieri della mia generazione è un vero punto di riferimento. Quando il nostro Team Manager Lorenzo Salvadori, che frequentava il corso da Direttore Sportivo a Coverciano con lui, me l’ha passato al telefono non ci credevo, è stata una grande emozione parlare con lui per due minuti, anche perché la prima partita che ho visto allo stadio era a Bergamo per Atalanta-Juventus, ed ero andato unicamente per vedere Buffon dal vivo. Ho anche i suoi guanti autografati a casa. Vorrei incontrarlo anche dal vivo, ma solo parlare con lui è stata una grande emozione”.

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