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Hellas Verona, Turra si racconta e Kivila non vede l’ora di esordire

Il centrocampista si racconta a ‘L’Arena.it’, mentre il portiere estone, classe 2003, è pronto ad esordire

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POCHI GIORNI ALL'EVENTO SCOUTING MONDOPRIMAVERA-SCOUTIT

Si dice che le cose fatte in silenzio, alla fine fanno più rumore e lasciano il segno. Chissà se lo stesso sarà per Kaur Kivila (nella foto a destra), portiere estone dell'​Hellas Verona, classe 2003, arrivato ad ottobre ed ora pronto ad esordire con la Primavera scaligera, alla ripresa del campionato, il prossimo 10 gennaio. Tesserato lo scorso 21 ottobre dopo un periodo di prova, il quale è arrivato dal Tartu JK Welco, squadra semi-professionistica della città di Tartu, in Estonia, il giovanissimo portiere, alto già 192 cm, è pronto ad insidiare il posto agli altri due portieri che sono agli ordini di mister Corrent: Aznar e Patuzzo. Ma in fondo, come sappiamo, anche se può destabilizzare, la concorrenza dà anche stimoli a fare bene e a farsi trovare sempre pronti.

IL 'FANTACALCIO DEI SOGNI', SOLO SU 'PIÙTRE' 

Sempre da 'casa Hellas' ha parlato a 'L'Arena.it' un altro giovane della squadra Under 19 di Nicola Corrent, il centrocampista classe 2002 Mattia Turra (nella foto a sinistra), tra l'altro già più volte aggregato con la Prima Squadra. La colonna del centrocampo veronese si è un po' raccontato: un giovane molto concentrato a fare bene nel calcio, la sua passione, e che vive nel capoluogo veneto con il fratello più grande di lui. Il calcio, appunto, che gli ha già dato gioie ed anche un dolore: la sconfitta in finale di Coppa Italia di categoria contro la Fiorentina. Un boccone amaro da mandare giù. Tanto emozionante quanto dolorosa, a tal punto da volerla rigiocare. Ma sappiamo che non è possibile. La gioia più grande, invece, gliel'ha regalata mister Jurić quando lo ha convocato per il ritiro estivo, in Val Gardena, lo scorso anno. "Allenarsi con i giocatori di quel livello ed essere istruiti da un tecnico della forza e della bravura di mister Juric ti fa crescere molto sotto tutti i punti di vista. Di quel ritiro ricordo le qualità di Veloso, un signore in campo e fuori, e l’esplosività di Dimarco", le sue parole a riguardo. Parlando del suo ruolo ha aggiunto:"Deve essere un giocatore che abbina tecnica e quantità. Bravo a far girare bene la palla, andare al recupero e aiutare difesa e attacco". Adesso non ci resta che aspettare la ripresa del Primavera 2 A per rivederlo in azione. Ah! Il suo sogno? Diventare professionista con l'Hellas, ovviamente

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