Fiorentina
Martinelli può salutare la Fiorentina in prestito: gli scenari di mercato
Il classe 2006 davanti a un bivio, tra restare e giocarsi la prima squadra o andare in prestito
All’ombra del “Viola Park” sarà un’estate di profonde riflessioni: dopo la frenesia dovuta al cambio repentino in panchina, è tempo di studiare anche le prime mosse di mercato, ragionando anche sulla fucina di talenti della Primavera. In questa sessione di mercato si deciderà anche il futuro di Tommaso Martinelli, che solamente due settimane fa ha vissuto a Bergamo l’emozione della prima gara tra i grandi. Come scrive il Corriere dello Sport-Stadio, la Fiorentina valuterà bene il suo futuro.
Martinelli, cosa aspettarsi dall’estate
Ci sono due varabili da inserire nell’equazione: la volontà di sudare e lavorare per un posto in prima squadra oppure la necessità di mettere minuti ed esperienza in un campionato meno probante. Se dovesse essere ceduto Christensen, la Fiorentina potrebbe pensare di fiondarsi su un nuovo secondo portiere oppure premiare la crescita esponenziale del talento del 2006. Nel primo caso si apriranno le strade del prestito per il nativo di Bagno a Ripoli, mossa utile per valutarne la crescita durante un’intera stagione e con continuità di impiego. Il nodo da sciogliere potrebbe essere legato alla fiducia che un club, presumibilmente di Serie B, dovrebbe dare ad un ragazzo appena diciottenne, affidandogli le chiavi della propria porta. Paradossalmente però, scendendo ancora di categoria le cose si complicano ulteriormente: è ancor meno probabile che un club di Serie C metta in mano ad un ragazzo così giovane le responsabilità di un campionato sicuramente di caratura inferiore, ma molto più difficile nella tenuta mentale. L’epilogo quindi non è scontato e i viola dovranno approfondire la ricerca di una soluzione, per evitare che tutto il talento di Tommaso Martinelli evapori ancor prima di cominciare la sua carriera.
Il racconto di una stagione a suo modo indimenticabile
Strana, sicuramente con delle note alte ma all’interno di un bilancio particolare. Descrivere la stagione di Tommaso Martinelli è pressoché impossibile. Il talento tra i pali, i riflessi mostruosi e le tonnellate di carisma si erano già notate alla stagione d’esordio in Primavera, con mister Aquilani. Quest’anno però, la promozione in prima squadra è stato per certi versi il regolare corso degli eventi, ma guardandola da un’ottica diversa ha rischiato di arrestare la sua corsa verso il futuro. Lungo tutta l’annata 23/24, Martinelli è stato parcheggiato in panchina con il gruppo di Italiano, relegato al ruolo di terzo portiere e quasi mai chiamato in causa. Ci viene in soccorso quel “quasi”, a dare un po’ di colore sul finale: l’esordio assoluto in Serie A contro l’Atalanta rilancia le speranze di poter vivere una carriera scintillante, per un ragazzo che pochi giorni fa parlava così del debutto e del suo futuro. Eppure, questo dovrà essere solo un punto di partenza: Palladino dovrà decidere se puntare sul classe 2006, con la consapevolezza che “sprecare” un altro anno alle spalle di due portieri nelle gerarchie potrebbe essere deleterio.
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