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Moray, l’Empoli ha un nuovo leader difensivo: l’ultimo gioiello del vivaio azzurro con il vizio del gol

L’Empoli ha un nuovo leader difensivo: alla scoperta del difensore classe 2006 Jeremy Moray. La sua storia e le caratteristiche.

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L’Empoli dovrà trovare le forze per rialzarsi e ripartire in campionato dopo un avvio altalenante, e fra i giocatori ai quali dovrà aggrapparsi c’è anche Jeremy Moray. Il belga è stato uno dei punti fermi della formazione di mister Birindelli, che non ha mai voluto rinunciare al talento e all’esperienza del classe 2006. Il ragazzo, d’altronde, vanta già un’importante esperienza nel calcio dei grandi, un vero e proprio lusso per la categoria, soprattutto quando si parla di un ragazzo appena 18enne.

Jeremy Moray, il talento dell’Empoli passato dalla Serie D

Impiegato soprattutto come braccetto destro del 3-5-2 in questa stagione, Moray è in realtà un vero e proprio jolly: dà il meglio di sé quando schierato come centrocampista laterale, ma all’occorrenza è in grado di giocare anche in mezzo al campo.

Il polivalente classe 2006 inizia la propria avventura nel mondo del calcio nella sua terra d’origine, il Belgio, nelle giovanili di un club storico come lo Standard Liegi. Tra il 2022 e il 2023 il giocatore cresce nelle giovanili dei Rouches, prima nell’U16 e poi nell’U18: a fine stagione l’Empoli lo nota, e decide di portarlo in Italia, facendolo sviluppare nel proprio settore giovanile.

Non passa molto tempo, però, che le qualità del giocatore vengono subito notate. A gennaio 2024 arriva l’interesse della Serie D, con lo United Riccione che riesce ad accaparrarsi il giocatore per la seconda metà di stagione. Ben 12 le presenze in campionato del classe 2006, 8 da titolare, giocando spesso come esterno sinistro nel 3-4-3 di mister Riolfo. A fine stagione, vinti i play-out contro il Tivoli, il ragazzo rientra alla base, venendo subito aggregato alla Primavera di mister Birindelli.

Il tecnico decide di affidargli le chiavi della difesa azzurra, anche a causa delle sue grandi doti fisiche. E al belga Birindelli sembra proprio non voler rinunciare: 890 minuti giocati su 900 disponibili, per quello che sta diventando sempre più un punto fermo della retroguardia azzurra.

Un nuovo gioiello azzurro in arrivo?

Il vivaio dei toscani, negli ultimi anni, è stata una vera e propria fucina di talenti. Da Baldanzi a Fazzini, passando per Viti ed Ekong, il settore giovanile degli azzurri ha sfornato diversi giocatori che in Serie A stanno dicendo (e diranno) la loro. E il classe 2006 vuole sicuramente inserirsi in questa scia, come confermano le ultime prestazioni con la Primavera dei toscani.

Prima va a segno contro l’Inter nel finale di gara, poi trova il gol vittoria contro la Juventus sul servizio di Belardinelli. Due gol importanti in una serie di prestazioni in crescendo, che in futuro potrebbero valergli la chiamata in prima squadra da parte di Roberto D’Aversa.

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