Empoli
Empoli, Buscè: “Vittoria meritata e frutto del lavoro quotidiano. Dedico il trofeo a mio padre”
Le parole del tecnico dell’Empoli dopo il trionfo che è valso lo scudetto
L’Empoli trionfa al Ricci di Sassuolo contro l’Atalanta e si aggiudica il suo secondo scudetto della storia. Una partita rocambolesca terminata per 5-3 in favore degli azzurri. Al termine del match ha parlato un emozionato Buscè, ecco le sue parole:
Si parlava di sogno e ora ha il Trofeo in mano, partiamo da qui…
“Parlavamo di sogno e si è realizzato. Per come è arrivato, per quello che abbiamo passato in un anno particolare un pò per tutti noi forse un pò di più e forse lo sapete che molti dei nostri giocatori sono stati attaccati dal Covid e in maniera importante, cosa che ci ha portato delle scorie visto che hanno fatto fatica a recuperare. Alla ripartenza del campionato contro il Bologna ero preoccupato perchè vedevo i miei ragazzi in difficoltà e ci sono serviti mesi per mandare via il virus in maniera totale, ma dopo questo siamo riusciti a trovare l’ossatura di questa squadra. I ragazzi si sono fatti forza uno con l’altro perchè, al di la delle capacità tecniche che sono fuori discussione, io posso dire di avere in mano un gruppo straordinario fatto di grandi uomini. Per me era importante instaurare un rapporto umano che potesse andare al di la del campo, partendo dal rispetto e quando c’è questo in un gruppo si esaltano le caratteristiche del singolo. Tutto questo ha portato lo scudetto ai ragazzi in maniera meritata.”
Tornando alla partita, è stato un match perfetto?
“Partita perfetta contro una squadra costruita per vincere, anche se loro hanno cambiato tanto rispetto allo scorso anno. Se andiamo a vedere la formazione di oggi dell’Atalanta ha dato nell’ultimo periodo lezioni di calcio a tutti, è arrivata in salute a questi playoff. Vincere per come ci siamo arrivati noi, c’è solo da fare un grande applauso a questi ragazzi.”
Per quanto visto in campo, aggressività, velocità e proiezione offensive continue… anche in questa finale c’è il suo marchio di fabbrica…
“Marchio di fabbrica un pò di tutti, ne parlavo con il direttore. Questo è un gruppo che io mi sono ritrovato quest’anno, dove ho allenato i 2001, 02 e 03 nell’arco degli ultimi anni, quindi partivamo già da una buona base. Non si gioca più da settore giovanile, ma quasi da prima squadra abbiamo creato un mix dove poi il risultato è stato quello che avete visto.”
Ha vissuto la partita in tribuna e non in panchina, ma è stato bellissimo come i ragazzi sono venuti da lei e poi la liberazione finale con l’esultanza e i festeggiamenti…
“Come ti dicevo prima è proprio il rapporto che si è creato con questi ragazzi. Ieri sera e anche oggi pomeriggio ho visti i ragazzi sereni e tranquilli, tra me e me mi sono detto o è incoscienza oppure erano talmente sicuri e sereni di portare a casa la partita. Lo stesso Lipari è venuto da me e mi ha detto ‘tranquillo mister oggi vinciamo’, ma non solo lui anche tutti gli altri. I ragazzi sono stati eccezionali e hanno meritato tutto questo.”
Quando ci è stata la svolta della stagione?
“La svolta della stagione è stata la sconfitta contro il Milan, da quella partita abbiamo imparato la fase di non possesso dove eravamo carenti. Ho sentito spesso e volentieri dire che la difesa faceva troppa acqua, prende troppi gol, è vero ma se ti dico i nomi dei giocatori che hanno giocato in campionato e come, qualcosa si poteva concedere. La nostra è una squadra che difende attaccando in avanti quindi è normale concedere qualcosa”.
Emozioni, una dedica e una doppietta tra prima squadra e Primavera forse impensabile…
“Nell’anno del centenario sembrava quasi tutto scritto: la prima squadra centra la promozione in A facendo una stagione al di sopra delle righe, noi qualcosa di impensabile, il femminile sesti in classifica è stata un’annata importante e frutto anche del lavoro. La società è ripartita facendo un passo indietro e i risultati si sono visti. Dediche? La dedico a mio padre, che purtroppo l’ho perso qualche anno fa, ma che ha sempre creduto in me sin da quando ho iniziato a giocare a calcio e sarebbe stata la persona più contenta di questo mondo.”
Aveva un messaggio in conclusione?
“Si volevo ringraziare la Lega che mi ha dato la possibilità di festeggiare assieme ai miei ragazzi.”
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