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Catania, Biagianti: “Promozione? Ho dei ragazzi speciali. I segreti…”

Le dichiarazioni del tecnico della Primavera ai nostro microfoni

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Foto Catania FC

Alla prima stagione da allenatore Marco Biagianti ha lasciato il segno, cosi come lo faceva sul rettangolo di gioco da calciatore. Un’ annata quindi fantastica per il neo tecnico, che dopo aver guidato l’U17 del Catania fino a dicembre, ha preso in mano l’U19   terza in classifica visto il passaggio di mister Michele Zeoli in prima squadra, dopo l’esonero di Luca Tabbiani  e l’ha portato al salto di categoria nel Primavera 3, vincendo il girone B del Primavera 4, tramite un lavoro eccezionale sotto tutti i punti di vista, collezionando fin qui undici vittorie consecutive. I baby rossoazzurro hanno quindi raggiunto un importantissimo traguardo e mister Marco Biagianti ha rilasciato per noi un’intervista.

Catania Primavera

Catania Primavera – UFFICIO STAMPA CATANIA

LA CLASSIFICA DEL PRIMAVERA 4B

Una vittoria voluta e meritata

Mister, prima stagione da allenatore per lei. Quanto è difficile dopo una vita in campo, passare dall’ altra parte? E quali sono le principale differenze che ha notato?

Amo stare in campo così come amavo farlo da calciatore, la parte più difficile non è quando sono nel rettangolo verde, perché lì mi sento a mio agio, ma sta nel riuscire a far capire e trasferire alla squadra le tue idee di calcio e la tua mentalità di lavoro. Differenze nel passare dall’altra parte ce ne sono tante: la prima su tutte la trovo a fine allenamento, perché da calciatore tornavi a casa e  riposavi mentre da allenatore hai tante responsabilità verso i ragazzi, a partire dal post allenamento in cui ti confronti con lo staff per capire se la seduta è andata secondo i  piani, valuti la gestione dei ragazzi, prepari l’allenamento del giorno dopo, cerchi di capire dove la squadra può migliorare, guardi video degli avversari. Insomma, pensi ai ragazzi 24 ore su 24, anche durante la notte”.

Biagianti Catania

Biagianti, allenatore del Catania Primavera

Con la Primavera ha raggiunto un grande risultato. Qual è stato il vostro segreto?

“E’ quello di aver creato un gruppo di lavoro sano, con dei ragazzi speciali che hanno creduto fortemente in me, nel mio staff e nella nostra metodologia di allenamento, che giornalmente hanno affrontato con grande passione, sacrificio e determinazione, per questo devo ringraziarli. Si è creata una mentalità forte che li ha portati a raggiungere un grande risultato di squadra come la vittoria del girone. Un’altra parte fondamentale è la loro crescita individuale, che li porterà ad affrontare nuove esperienze, calcistiche e di vita, con maggior sicurezza”.

Quanto è importante per una società come il Catania aver un settore giovanile di un certo livello? E quali sono ora gli step da superare?

“Lo sviluppo del settore giovanile spetta alla società e al responsabile Orazio Russo, che stanno svolgendo un grande lavoro considerando che questo è solamente il loro secondo anno. Il settore giovanile di una società di calcio persegue l’obiettivo di sviluppare un percorso che aiuti a consentire ad ogni ragazzo di esprimere i propri talenti e le proprie qualità, non solo nel gioco, ma anche nella vita di tutti i giorni. Gli staff sono composti da persone preparate, fortemente motivate ed in sintonia con la filosofia societaria che, per quanto attiene il settore giovanile, va orientato ad una crescita tecnica, fisica ed anche comportamentale”.

Per lei è la prima stagione da allenatore, c’è un tecnico a cui si ispira che ha avuto in passato?

“Da calciatore ho avuto la fortuna di aver giocato insieme e contro tantissimi campioni, ma anche di allenatori ne ho avuti tanti: Marino, Giampaolo, Zenga, Montella, Simeone e Maran. Adesso che alleno ho provato a “rubare” dal passato un po’ di insegnamenti che ho avuto da loro, sia per la parte tecnica che di gestione fuori dal campo, perché mi rendo conto di aver avuto grandi allenatori, ma se mi chiedete tra tutti a chi mi ispiro allora dico Sinisa Mihajlović”. 

Biagianti

Il credo calcistico e il futuro

Cosa significa per Marco Biagianti giocare bene a calcio?

“Avere una squadra che riesca a esprimere la propria filosofia di gioco, esaltando i punti di forza dei calciatori e riuscendo a far bene sia la fase difensiva che quella offensiva”.

Che progetti ha in mente per il suo futuro?

“Per esperienze passate, ho imparato che il futuro si programma con il presente, quindi mi vivo al massimo questa bellissima esperienza al primo anno passato da allenatore. Naturalmente nella mia testa ho diversi obiettivi, che con grande determinazione cercherò di raggiungere”.

Si ringrazia il Catania per la concessione delle foto

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