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Caso Rostov in Russia: titolari in quarantena, la Primavera perde 10-1. E se succedesse in Italia?

Curiosità dal campionato russo

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La curiosità calcistica del giorno arriva dalla Russia. A sorprendere è ciò che è avvenuto in occasione della sfida tra Rostov e Sochi, diventata una partita da record. Il motivo? I sei casi di positività al Covid-19 riscontrati tra le file dei calciatori del Rostov, e di conseguenza la quarantena obbligata per tutta la squadra. Il rinvio della gara è stato rifiutato dagli avversari, così il Rostov ha scelto di schierare l'equivalente della nostra "Primavera", mandando in campo undici giocatori giovanissimi (la maggior parte dei quali nati nel 2003). Il risultato non ha premiato la scelta del Rostov, battuto per 10-1 dopo essersi addirittura portato in vantaggio dopo un solo minuto, grazie al gol del centrocampista classe 2003 Roman Romanov. 

E se un caso simile avvenisse in Italia? Il protocollo prevede che, in caso di giocatore positivo, i contatti stretti e l'intero "gruppo squadra" debbano essere isolati per un totale di 14 giorni, con la possibilità però di svolgere un test che certifichi la negatività al test molecolare, permettendo la disputa della gara ai soggetti risultati negativi. Un caso come quello del Rostov potrebbe dunque verificarsi solamente nel caso (difficile) in cui molti giocatori risultassero positivi al Covid-19. Uno scenario che, ovviamente, ci auguriamo possa non avvenire mai. 

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