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Primavera 1

La maledizione dei capocannonieri: poca Serie A nel destino dei migliori marcatori del Primavera 1

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Burnete Lecce

Prendiamo in prestito un titolo di un film per creare un parallelismo che collega inesorabilmente la carriera di molti ragazzi, che in Primavera 1 fanno i fuochi d’artificio per poi esaurire la spinta propulsiva alla porta d’ingresso di un sogno chiamato Serie A. “La solitudine dei numeri primi” in questo caso diventa “la solitudine del numero uno”. Sì, perché il ruolo di capocannoniere nel Campionato Primavera diventa quasi uno sciagurato presagio. Negli ultimi 10 anni soltanto uno è riuscito a trovare minutaggio e continuità nella massima serie italiana. Un sortilegio, una maledizione difficile da sradicare ed esorcizzare.

Primavera 1, la maledizione A dei migliori marcatori: la lista

Dalla stagione 2014/15, la fase di transizione verso una ricerca dello spettacolo e della competitività, ha spinto i ragazzi nelle U19 a trovare nel gol, nella giocata finale, un simbolo di garanzia di successo. Eppure, i dati vanno in direzione ostinata e contraria. Proprio nel 2015, al termine di una stagione folle col torneo vinto dal Torino in finale contro la Lazio, il dominatore incontrastato fu Umar Sadiq. L’attaccante che con lo Spezia spazzò via le difese con 26 centri stagionali. Risultato? Una carriera da giramondo. da pendolare con le valigie sempre in mano e il futuro sempre incerto. Prima la A con la Roma, il Bologna e il Torino, ma con 16 presenze raccolte in tre stagioni. Poi l’Olanda col Nac Breda. Segue una parentesi ai Glasgow Rangers, una al Perugia in Serie B e una al Partizan Belgrado, per poi concludere con la Spagna. In rapida successione con l’Almeria (due stupende stagioni in Segunda Division, con 38 gol in 74 partite) e al momento alla Real Sociedad, dove in due anni ha raccolto 39 presenze e timbrato il cartellino 3 volte.

La Samp di Ponce e la Roma di Soleri

Nel 2016 abbiamo forse il miglior marcatore più insolito, ma al contempo con una storia personale tra le più affascinanti. Con la Sampdoria U19, Andrès Ponce segna 24 reti staccando Negro al secondo posto di due lunghezze. Da qui, la parabola di carriera è contorta. Girandole di prestiti infinite, che lo portano nelle categorie minori italiane, in Portogallo, Danimarca, persino in Russia, prima di arrivare in Colombia al Bucaramanga. Nove club cambiati in nove stagioni. Cinque stati visitati e una miriade di racconti da tramandare ai propri figli e nipoti per il venezuelano. Il 2017 è l’anno di Edoardo Soleri, che con 25 gol in regular season e 4 gol nei playoff, contribuisce alla cavalcata della Roma fino alle semifinali del Campionato Primavera. Per lui però si aprono le porte dell’incertezza. Prima una comparsata in Eredivisie con l’Almere City, poi 3 partite nel 2018/19 nello Sporting Braga, infine il Padova a riportarlo in Italia in Serie C. Con il Palermo da 3 stagioni, ha partecipato attivamente alla risalita nella serie cadetta con 10 gol nell’anno della promozione, per poi trovare poca continuità sottoporta nelle stagioni 22/23 (4 gol totali in 31 presenze) e 23/24 (6 firme a fronte di 33 apparizioni, con zero squilli nelle 3 partite di Playoff).

Da Barrow a Celar…

Nel 2018 è Musa Barrow a vincere la classifica cannonieri con 23 gol con la maglia dell’Atalanta. Il Gambiano è l’unico a trovare continuità e rendimento in Serie A. Col Bologna di Mihajlovic trova 4 stagioni con percentuali realizzative discrete e buoni numeri in termini di offerte per i compagni, considerando il ruolo di esterno d’attacco (26 gol e 28 assist in 122 presenze con i rossoblù). In precedenza, con l’Atalanta era arrivato nel 2019 anche l’esordio in Champions League. La scorsa estate il passaggio all’Al-Taawoun, in
Saudi Pro League. Siamo arrivati al secondo nome “esotico” di questa graduatoria. Zan Celar mantiene numeri spaventosi lungo tutto il corso della sua permanenza nella Roma U19. In particolare, nella stagione 18/19 si mantiene sull’impensabile standard di più di un gol a partita, saranno infatti 28 i centri nel Primavera 1. Lo sloveno però riuscirà a trovare una “seconda giovinezza” (fa strano affermarlo per un classe 1999) al Lugano. Dal 2020/21 ad oggi colleziona 118 presenze e 51 gol, mettendo in bacheca la Coppa Svizzera 2022 e un titolo di capocannoniere nel campionato appena concluso.

Mulattieri-Satriano, la parabola estera

Nel 2020 è Samuele Mulattieri a spuntarla con 14 gol. Numeri molto più contenuti e in rottura col passato recente del campionato, dove il titolo di miglior marcatore si assegnava sempre ampiamente sopra i 20 gol. Lo scudetto verrà assegnato d’ufficio all’Atalanta, perché il dilagare della pandemia non rese possibile lo svolgimento del resto del campionato e dei playoff. L’Inter di Mulattieri chiuse terza, a 9 punti dalla Dea. Per il classe 2000 subito un’esperienza all’estero, dove col Volendam trova 19 gol in 32 presenze. Poi, la Serie B prima con il Crotone e poi con il Frosinone, con cui centra la vittoria del Campionato cadetto da miglior marcatore della squadra (12 centri). A Sassuolo, coinvolto nell’operazione Frattesi, Pinamonti demineralizza la sua stagione, relegandolo a un ruolo marginale da 443 minuti stagionali spalmati in 27 apparizioni in Serie A. A concludere il suo personale annus horribilis, la retrocessione in Serie B con gli emiliani. Nel 2021, Martìn Satriano stravince l’ideale “scarpa d’oro” del Primavera 1, con 24 timbri in Campionato. Nonostante una stagione in A con l’Empoli (con numeri pessimi da 2 centri stagionali), la sua salvezza si chiama Brest. In Ligue 1, terreno fertile per giovani talenti che cercano esperienze per crescere e mettere minuti ed esperienza. La scorsa stagione, l’uruguagio ha contribuito al miracolo della Champions League centrata con un terzo posto che sa di storia. I problemi in termini realizzativi però rimangono, perché il nativo di Montevideo è poco prolifico (6 reti e 4 assist in 36 presenze).

Ambrosino, Burnete e Russo…

Chiudiamo con 3 nomi molto simili, purtroppo, per gli orizzonti di carriera che al momento il calcio italiano gli ha offerto. Dopo aver siglato 19 gol nel Primavera 1 stagione 21/22 col Napoli, Giuseppe Ambrosino si è impantanato nelle sabbie mobili dei prestiti in Serie B (prima il Como, poi il Cittadella, infine il Catanzaro). Rares Burnete ha ottenuto il titolo di bomber più prolifico dell’annata 22/23 anch’esso con 19 centri, ma è rimasto in Primavera con il Lecce anche nella stagione appena conclusa e lo spiraglio per emergere in prima squadra sembra non essere semplice da ottenere. Concludiamo con Flavio Russo. Mattatore del campionato e dei playoff vinti con il Sassuolo poche settimane fa: 21 le reti nella regular season, 3 nei playoff, ma con la retrocessione della prima squadra si aprono le porte della Serie B, perfino per un goleador come lui.

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