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Zola: “La riforma della Serie C premia chi investe nei settori giovanili. I numeri parlano chiaro…”
Le parole di Gianfranco Zola, vicepresidente della Lega Pro, sulla riforma della Serie C e sui settori giovanili.

Gianfranco Zola, ex attaccante che ha portato il talento italiano oltre i confini nazionali, in particolare al Chelsea, è oggi vicepresidente della Lega Pro, la terza divisione del calcio italiano. L’ex campione d’Italia con la maglia del Napoli ha incontrato i ragazzi del settore giovanile del Rimini FC, club vincitore della Coppa Italia di Serie C. L’incontro si è svolto presso la “Polisportiva Stella” di Rimini, nel pomeriggio di ieri. Al termine dell’incontro Zola ha rilasciato alcune dichiarazioni, con particolare attenzione alle prospettive future per la Serie C. Di seguito le parole dell’ex calciatore della Nazionale italiana.
La riforma di Zola e gli incentivi per i settori giovanili
“La riforma si articola in due fasi principali. La prima, che abbiamo cercato di introdurre già lo scorso anno, mira a stimolare e incentivare, anche economicamente, le società a investire sempre di più nei settori giovanili. Premiamo chi fa giocare calciatori cresciuti internamente, attraverso il lavoro del proprio vivaio. L’obiettivo è valorizzare il talento che si ha già in casa: farlo crescere, maturare e arrivare in prima squadra. La seconda fase, invece, è quella che stiamo preparando per la prossima stagione: vogliamo premiare le società che investono nelle infrastrutture necessarie affinché questo lavoro possa svilupparsi al meglio. Parlo della formazione dei tecnici, ma anche di tutte quelle figure professionali fondamentali per la crescita dei ragazzi”.
Il ruolo cruciale della Serie C per la crescita dei giovani
Zola ha evidenziat0 l’importanza della Serie C come piattaforma di formazione per i giovani. “La Serie C può giocare un ruolo cruciale in questo processo”, ha detto spiegando che questa categoria offre ai giovani la possibilità di fare esperienza e crescere. Per Zola, la Serie C è essenziale per formare calciatori completi, come lui stesso ha vissuto nella sua carriera. “Se non avessi vissuto la realtà della Serie C, non sarei arrivato in Serie A a 22 anni”, ha aggiunto. Zola ha sottolineato che, per migliorare la qualità del campionato, le società devono investire nei propri settori giovanili e strutturarsi in modo duraturo. Ha anche evidenziato l’aumento dell’impiego dei giovani, “che è salito del 35-38% rispetto agli anni precedenti”, segnando un primo passo positivo nella crescita della Serie C”.
La Serie C: una “palestra” per il futuro
“Questo torneo è di alto livello e puoi anche avere giocatori di qualità, come li ha ad esempio il Milan, ma non basta. Per questo la Serie C è utile per far crescere un talento: perché gli permette di confrontarsi con un trentenne che conosce il mestiere e che, magari, non ha le tue stesse qualità tecniche, però ha gli strumenti per vincere le partite, per metterti in difficoltà e, quindi, farti migliorare. E i giovani hanno proprio bisogno di imparare questi strumenti, perché per diventare un giocatore di alto livello non bastano la tecnica, il tiro o la velocità. Devi anche saper utilizzare queste peculiarità nel modo giusto, al momento giusto e nel posto giusto. Per questo la C può essere una palestra importantissima”.
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