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Italia U20, Pafundi: “A gennaio torno in Italia, mi sento pronto per la Serie A”
A CronachediSpogliatoio.it, il giovane Simone Pafundi ha parlato della sua prima esperienza in Italia e del ritorno in Serie A.
Dopo dodici mesi in prestito al Losanna, per Simone Pafundi potrebbe tornare in Italia. Il fantasista azzurro è impegnato in questi giorni con la Nazionale Under 20 nella Elite League; la sua prestazione con gli azzurrini non ha permesso loro di conquistare il successo contro l’Inghilterra. A gennaio il ritorno in Italia e all’Udinese per prendersi spazio e una maglia da titolare.
Pafundi e il ritorno all’Udinese
A cronachedispogliatoio.it, il giovane Pafundi è tornato del ritorno a gennaio in Italia dopo un anno in prestito in Svizzera:
“La notizia del Mondiale u-20 rimandato ci aveva buttato giù. Ne abbiamo parlato molto con il mister, è un peccato che sia slittato di un anno», ma adesso è molto concentrato sul suo presente”.
“Dopo questa esperienza in Svizzera sono pronto per la A, dove ci sono tanti giovani adesso. Qui ho imparato soprattutto la fase difensiva: ci sono tanti capovolgimento di fronte. Guardando i numeri uno può dire: ‘Ma Pafundi non ha fatto bene in Svizzera’. Invece, guardando le partite, direi di no. E poi sono cresciuto fisicamente e in fiducia. L’esperienza in u-20 mi sta confermando che sto bene”.
Pafundi e la convocazione di Mancini in Nazionale
“Tutti parlavano di me. Per due mesi sono stato il giovane top, poi dopo ero il più scarso. Sono arrivato a chiedermi: ‘Chi sono veramente? Valgo davvero?’. Poi scendevo in campo e tutti i dubbi mi passavano. Ho imparato, e voglio dirlo agli altri giovani, a convivere con l’essere un giorno considerato al top, e l’altro giorno invece essere sul fondo. Ho sofferto perché dopo l’esordio in Nazionale, per le scelte di alcuni allenatori non ho toccato il campo per un anno. Non potevo dimostrare il mio valore per le scelte di qualcun altro, mentre tutti parlavano di me. Il tempo dal momento dell’esordio mi è un po’ volato. Ho scelto di andare al Losanna, in Svizzera, per scappare dai radar. Avevo bisogno di allontanarmi dalle attenzioni. Ora sto meglio. Sono pronto: a gennaio voglio tornare in Serie A”.
“Mancini mi aveva già convocato per uno stage dopo il mio esordio in Nazionale. Ma da lì a essere chiamato davvero con i grandi. Stavo andando in pullman a Napoli quando mi ha chiamato Corradi, che era il mio ct nelle Under. Mi dice: ‘Devi dirmi qualcosa?’. Io gli rispondo: ‘No, mister, perché?’. Lui mi fa: ‘Un uccellino mi ha detto che…’. Sono impazzito: ‘Mister ma scherzi??. Sono arrivato in Nazionale che ero molto teso, con mille pressioni addosso. Ma sono stati i 10 giorni più belli della mia vita. Gnonto, Scalvini e Miretti mi hanno aiutato, anche i più storici. Non me lo aspettavo, chiaramente. Poi Mancini mi ha fatto esordire contro l’Albania. Incredibile. Le pressioni che ne sono derivate sono state tantissime. Un po’ le ho sofferte, ma ora sono pronto“.
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