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Soulé e la convivenza con Dybala: pressioni, ruolo e differenza ma fino a quando può essere considerata positiva?

Matias Soulé non è ancora riuscito a brillare con la Roma e la convivenza con Dybala potrebbe anche portargli pressioni in più.

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Matias Soulé Roma

“Io credo che possano giocare bene, sapete che la squadra è composta da equilibri. Io credo di sì però questo non mi sento di prometterlo perché se poi non lo sento, non faccio una cosa che non sento”. Queste le parole del nuovo allenatore della Roma Claudio Ranieri sulla possibile convivenza tra Paulo Dybala e Matias Soulé, dilemma a cui nessuno, in quel di Trigoria, è finora riuscito a trovare una soluzione. Ma facciamo un passo indietro.

Soulé e l’idolo Dybala

Il Flaco arriva nella capitale come uno dei grandi colpi dell’onerosa campagna acquisti estiva e viene subito travolto dall’irrefrenabile entusiasmo dei tifosi giallorossi, rimasti incantati dalle sue magie con la maglia del Frosinone. L’argentino gioca, dribbla, inventa per se stesso e per gli altri.

Tutte cose che qualcuno, di nome Paulo Dybala, è già abituato a far vedere da quelle parti e che, per Matias, rappresenta ben più di una semplice fonte d’ispirazione. Il legame con la Joya, sin dai tempi della Juventus, è infatti indissolubile e, come ammesso dallo stesso Soulé nell’intervista di presentazione ai canali ufficiali del club, costituisce uno dei principali motivi del suo approdo in giallorosso.

Le pressioni di una convivenza sul campo

Le grandi premesse iniziali, però, caricano di responsabilità il classe 2003; e il deludente, per usare un eufemismo, avvio della squadra di De Rossi investe, inevitabilmente, anche il talento di Mar de la Plata. Da inizio stagione, la questione relativa alla convivenza con Dybala, nonostante le rassicurazioni del tecnico romano, continua a tenere banco presso il “Fulvio Bernardini”. Nelle prime quattro uscite, infatti, il 21 e il 18 vengono schierati dal 1’ solamente nella sconfitta interna del 25 agosto contro l’Empoli.

E le perplessità, dapprima nutrite da alcuni addetti ai lavori, accrescono. La scelta di rimpiazzare De Rossi con Juric non fa altro che alimentare ulteriormente il caso. L’adozione di un nuovo sistema di gioco, il 3-4-2-1, e le precise richieste da parte del croato ai trequartisti incidono, e non poco, sul rendimento dell’argentino, che fatica ad abituarsi al nuovo ruolo e inanella una serie di prestazioni decisamente al di sotto delle aspettative.

Soulé, Ranieri e le aspettative Roma

Tuttavia, dopo mesi difficili, potrebbe essere finalmente arrivata la svolta per l’avventura in giallorosso dell’ex Frosinone. “Quando hai campioni come Soulé, che calcia come Maradona o Zico, devi soltanto applaudire. Questo è il bello per chi viene allo stadio e paga il biglietto”.

Così Claudio Ranieri, allora seduto sulla panchina dei sardi e chiamato oggi a risollevare le sorti della Roma, al termine di un Frosinone-Cagliari, terminato 3-1 e deciso, di fatto, da un’autentica perla dell’argentino su calcio di punizione. Parole che, in questi giorni, riecheggiano nella mente dei tifosi romanisti, speranzosi di ammirare presto il Matias che ha fatto così tanto parlare di sé nella scorsa stagione. La convivenza con Dybala, adesso, è possibile.

Dalle parole in conferenza stampa appare plausibile come Sir Claudio possa optare per un sistema di gioco in cui valorizzare al meglio le qualità dei suoi due gioielli. E per tornare a splendere c’è un’unica strada: avvicinarsi all’orecchio dell’amico Paulo e sussurrare “Let me be the one who shines with you”. Ovvero: “Lascia che sia io a brillare con te” come cantavano gli Oasis.

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