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Pablo Gavi, il centrocampista trascendentale con la “6” sulla schiena

Pablo Gavi, giocatore del Barcellona, è uno dei 100 migliori prospetti Under 20 inseriti in questa speciale classifica.

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Gavi Trofeo Kopa

Il Cies (osservatorio calcistico) verso la fine di aprile ha riportato un report stilando i 100 giocatori U20 con più minutaggio nell’ultimo anno. È stato calcolato ogni singolo minuto in gare ufficiali con club e Nazionali (maggiori e U21) oltre al livello sportivo di ogni impegno.

Facendo un’ampia scrematura, siamo giunti ad analizzare coloro che hanno performato ancor di più in termini di tempistiche nei massimi campionati mondiali. Dopo avervi parlato del decimo, Arthur Vermeer, ora tocca al numero 9 della lista. Ecco di chi si tratta.

Gavi, pseudonimo di Pablo Martín Páez Gavira

Il calciatore di oggi proviene dalla cantera blaugrana, da sempre la miglior fucina di talenti per chi dà priorità alla crescita piuttosto che ai trofei in bacheca, solo consequenziali. Il più delle volte, quando si sfornano talenti da quelle parti se ci fate caso sono perlopiù nella zona nevralgica del campo e sempre di nazionalità spagnola.

L’ultimo, in ordine di tempo, è il caso di Gavi, pseudonimo di Pablo Martin Paez Gavira, classe 2004 cresciuto nel Real Betis prima di approdare in catalogna all’età di undici anni. Dopo aver firmato il suo primo contratto professionistico, la scalata. Debutto con il Barcellona B, esordio dal 1′ nel derby con l’Espanyol e poi promozione con la prima squadra sotto le redini di Ronald Koeman.

L’eredità di Xavi

Nel ritiro estivo convince il tecnico nelle gerarchie, lasciandosi alle spalle il compagno Riqui Puig, inizialmente preferito. La scalata non finisce qui, è solo l’inizio: ancora esordi tra Primera Division, Champions League e trofei in bacheca, collettivi e singoli. Uno dei momenti più toccanti è il passaggio di proprietà della camiseta numero 6, indossata nientepopodimeno che da Xavi – suo allenatore al momento della consegna – per 15 lunghissimi anni. Per certi aspetti i due si somigliano pure, motivo per cui Xavi ha appositamente consegnato la maglia al suo successore, intravedendo in lui doti lontane dall’immaginario comune.

Il golden boy per antonomasia

Dotato di un’eleganza sovrannaturale, abile nello stretto e avente un passo repentino in grado di eludere qualsiasi intervento a suo danno. Rappresenta il cliché del centrocampista spagnolo e assieme al suo amico, nonché compagno, Pedri, è già da tempo il futuro del calcio internazionale. A vent’anni conta già numerosi trofei: una Liga, una Nations League e una Supercoppa spagnola, in finale con il Real Madrid, mettendo a referto un gol e due assist. Mvp.

E poi esistono i risultati individuali, perchè se a 19 anni hai conquistato tutto ciò da protagonista, è impensabile non vi sia alcun trofeo individuale. Si posiziona, un pò a sorpresa, dinanzi a Gavi nel Trofeo Kopa e vince anche la palma di Golden Boy (equivalente al Pallone d’Oro, ma valido per gli U21).

La caduta e la risalita

La strada per Gavi non è stata sempre in discesa. Nella sfida contro la Georgia, valida per la qualificazione di Euro2024, Gavi ha dovuto abbandonare il terreno di gioco per un tragico episodio, sempre più persistente nel calcio di oggi. Il ginocchio ha ceduto, e con lui anche la consapevolezza di poter partecipare agli europei estivi, i quali hanno visto proprio i ragazzi di De La Fuente con la Coppa alzata al cielo. Una battuta d’arresto nel massimo della sua carriera, da cui non si sa mai come si reagisce. Lui lo ha fatto alla grande, riconquistandosi quel posto che aveva lasciato desolato per oltre 335 giorni.

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