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Maximilian Ibrahimovic: “Voglio diventare uno dei migliori. E pensare che odiavo il calcio…”

Le dichiarazioni di Maximilian Ibrahimovic, figlio dell’ex attaccante Zlatan: il giovane ha parlato del padre, del Milan e di tanto altro.

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Maximilian Ibrahimovic

Recentemente convocato per la prima volta dalla Svezia U18, il giovane Maximilian Ibrahimovic si è raccontato in una lunga intervista. Il figlio dell’ex calciatore Zlatan, attualmente in forza alla Primavera del Milan – per ora 4 gol in 9 presenze il suo bottino stagionale – ha parlato a Sportbladet, testata svedese che ha riportato le sue dichiarazioni. Ecco le parti salienti dell’intervista a Maximilian Ibrahimovic.

Maximilian Ibrahimovic si racconta:

Sul suo percorso: “Ho iniziato piuttosto tardi, avevo nove anni. Fino ai miei 11 anni odiavo il calcio. Pensavo fosse la peggior cosa al mondo. Era così, lo odiavo e basta. Niente mi sembrava giusto, era tutto sbagliato. Venivo sempre paragonato a mio papà. Non mi ci trovavo, ma poi ho trovato l’amore per questo sport. Poi ad 11 o 12 anni mi è iniziato a piacere. Ho iniziato in un club locale in Francia, a Parigi. Sono rimasto lì per qualche mese, forse per un anno. Poi ho giocato nell’Academy del PSG. Dopo sono passato al Manchester United. Dopo ci siamo trasferiti negli USA, ho giocato in un club locale a Los Angeles. Poi per gli ultimi mesi ho giocato per i L.A. Galaxy. Poi mi sono trasferito in Svezia, sono andato all’Hammarby. E infine mi sono trasferito in Italia per giocare con il Milan”.

Sulle esperienze vissute: “Ho bei ricordi dappertutto, ma giocare per il Milan è davvero speciale. È uno dei club più grandi di tutti i tempi, non ci sono molti altri club che possono reggere il confronto. Segnare nel derby è stato speciale.

Sulla vita fuori dal campo: “Ho vissuto in molte città ma reputo la Svezia la mia casa. Scuola? Ho smesso di andarci, avevo buoni voti ma è stato un anno intenso, è difficile gestirla. Da mio papà ho preso la bravura nelle lingue, mentre mia mamma è speciale. Per me è la migliore, tiene unita la famiglia”.

Sugli idoli e gli obiettivi futuri: “Non posso dirne solo uno… mi piacciono Leao, Neymar e Ronaldinho. Io voglio essere me stesso, ma sarei felice di fare tanto quanto fa Leao. È veramente speciale. Così come allenarsi con i grandi: è come un bambino in un negozio di caramelle”.

Sul rapporto con papà Zlatan e il fratello Vincent: “Mi dà buoni consigli. La cosa più difficile è credere che sei veramente nell’ombra e pensare a tutte le grandi cose che ha fatto. Invece io mi concentro solo su me stesso e quello che faccio, senza paragonarmi a lui o chiunque altro. È una cosa che ho imparato col tempo. Mio fratello? Vincent probabilmente ha più talento, diventerà un buon giocatore. Lavora duro ogni giorno e ancora non se ne parla. Sarà speciale. Anche io voglio diventare uno dei migliori”.

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