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Juve, Yildiz sotto i riflettori: “Giocatorino”, “un Chiesa venuto male”… l’opinione si spacca sul 10 bianconero
Le prestazioni di Kenan Yildiz per il momento hanno diviso l’opinione pubblica perché non ha mai pienamente convinto.
Kenan Yildiz, giovane talento turco della Juventus, è finito sotto la lente d’ingrandimento durante l’ultima puntata di Pressing su Canale 5, dove esperti del calcio italiano come Ivan Zazzaroni e Massimo Mauro hanno espresso opinioni contrastanti sul suo attuale rendimento.
Il 19enne, arrivato a Torino con grandi aspettative e investito del pesante numero 10, ha dimostrato doti interessanti, ma sembra non aver ancora convinto pienamente chi lo osserva da vicino.
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Yildiz e le parole di Zazzaroni
Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, ha messo in luce alcuni limiti del giovane talento, pur riconoscendone le potenzialità. “Se penso a Totti, spero che a 48 anni torni a giocare”, ha scherzato Zazzaroni, prima di entrare nel merito del confronto tra l’ex capitano della Roma e Yildiz.
“È un bravo giocatore, indubbiamente ha dei numeri, ma non salta quasi mai l’uomo”, ha detto, sottolineando che a 19 anni si può ancora crescere molto. Il giornalista ha poi ricordato quanto Totti fosse già dominante a 20 anni, evidenziando come Yildiz, pur dotato di grandi potenzialità, non possa ancora offrire quelle garanzie che si cercano in una squadra come la Juventus.
Tuttavia, Zazzaroni ha chiarito che è corretto che il club bianconero punti su di lui, proprio in virtù del margine di miglioramento di cui dispone.
Mauro e l’analisi tattica su Yildiz
Massimo Mauro ha fornito una visione leggermente diversa, focalizzandosi più sugli aspetti tattici del gioco di Yildiz. Mauro ha elogiato il giovane per la sua prestazione nella prima partita, quando giocava in posizione più centrale, libero di muoversi su entrambe le fasce. Questo lo rendeva meno prevedibile e più dinamico.
Tuttavia, ora che viene schierato prevalentemente a sinistra, Mauro ha espresso perplessità: “Mi sembra troppo prevedibile lì sulla sinistra. Mi sembra un Chiesa venuto male fino ad ora”. Un paragone non certo lusinghiero, che però non chiude la porta al miglioramento. L’ex giocatore della Juventus ha sottolineato l’importanza di trovare la giusta collocazione tattica per sfruttare al meglio le qualità del giovane turco.
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