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Juventus, senti Rouhi: “Potevo partire, sono felice di essere rimasto. Voglio convincere Motta”

Jonas Rouhi, terzino classe 2004 della Juventus di Thiago Motta, ha parlato del suo percorso in bianconero e degli obiettivi per il futuro.

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Jonas Rouhi (Juventus)

Tra le recenti promozioni dalla Juventus Next Gen alla prima squadra di Thiago Motta non c’è soltanto Nicolò Savona. Il terzino della Nazionale U21 azzurra è il nome sotto ai riflettori nelle ultime settimane, ma a fargli compagnia in questo percorso c’è Jonas Rouhi. Il giovane svedese con Savona condivide il ruolo – terzino, ma sulla fascia sinistra – e la trafila in bianconero che lo ha portato fino alla Juventus di Motta. Dal ritiro della Svezia U21, Rouhi ha parlato del suo presente e del suo futuro al media locale Fotbollskanalen. Di seguito le dichiarazioni del giovane bianconero.

Le parole di Rouhi sulla Juventus

Sul percorso in bianconero: “Non è sempre stato facile. È molto difficile quando si è così giovani. Non ci si rende conto che imparare la lingua è la cosa più importante. Ma ora, dopo quattro anni, credo di aver risolto il problema. All’inizio sapevo che non sarebbe stato facile. I miei genitori me lo avevano detto più volte, quindi mi avevano preparato prima di partire. Ho stretto i denti e ho lottato duramente. Alla fine ha funzionato, quindi ora sono felice. Sono stato molto paziente. Nell’autunno del 2023 non giocavo con la Next Gen. Non ero nella formazione titolare e in alcune partite ero in tribuna. È stata molto dura. Ma a fine dicembre il terzino sinistro si è infortunato e ho avuto la possibilità di giocare. Ho fatto molto bene. Ho segnato e poi ho dovuto giocare titolare tutte le partite. Sono passato subito da zero a cento”.

Sulle voci di mercato in estate: “Ho lasciato che se ne occupasse il mio agente. Ero concentrato al cento per cento sulla Next Gen. Poi la Juventus mi ha detto che non sarei andato via. Sono contento di non essermi trasferito in un’altra squadra”.

Sul ritiro con la prima squadra: “C’erano 15 giocatori della Next Gen, perché molti altri avevano partecipato agli Europei, quindi forse mi aspettavo di essere lì. Non è stato molto speciale. Ma poi hanno iniziato a ridurre la squadra. È stato allora che il resto di noi ha capito che eravamo lì per un motivo”.

Il rapporto con Motta e i sogni per il futuro

Su Thiago Motta: “L’avermi portato in prima squadra ha già significato tanto, credo. Ma so che si aspetta molto. È incredibilmente bravo. La sua filosofia di allenatore di calcio è molto chiara. Vuole giocatori che lottano, fanno la guerra e giocano per la loro squadra. Penso di trovarmi bene in questa situazione”.

Sull’esordio in Serie A: “È stato incredibilmente bello che Thiago Motta mi abbia dato questa possibilità. L’esordio in prima squadra è stato il mio obiettivo da quando sono arrivato. Spero di giocare altre partite con la Juventus. Il mister mi ha trattato come qualsiasi altro giocatore”.

Sugli obiettivi futuri: “Il prossimo obiettivo? Voglio ottenere un posto nella formazione titolare, per prima cosa. Poi voglio che vinciamo tutte le partite. So che Thiago Motta è corretto. Se pensa che io sia migliore, giocherò. Ora devo solo dimostrarlo. Lo vedremo nel corso della stagione. Devi dimostrare di essere in sintonia con la sua filosofia calcistica e con le richieste, e lui pensa che io sia in sintonia con lui. Forse ho avuto anche un po’ di fortuna. Il mio sogno? È ovvio che si tratta di giocare la Champions League. Probabilmente vincerla. Spero di poter giocare in uno dei campionati più importanti. Premier League, Serie A, Liga. Spero di avere una grande carriera”.

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