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Juve, Thiago Motta ha un piano B per l’attacco: l’idea su Yildiz e la questione Vlahovic

Thiago Motta, allenatore della Juve, ha in mente un piano B per l’attacco: la situazione di Vlahovic e il ruolo di Yildiz.

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Thiago Motta
Thiago Motta Juventus

Thiago Motta si trova di fronte a una situazione delicata nella gestione dell’attacco della sua Juve. Dopo la partita contro il Napoli, il tecnico ha riconosciuto la necessità di un “piano B”, capace di dare maggiore imprevedibilità alla manovra offensiva e garantire una presenza più incisiva in area di rigore. Questo bisogno deriva dall’evidente difficoltà nel creare spazi e occasioni da rete, fattore che ha portato a riflettere su nuove soluzioni tattiche, specialmente per quanto riguarda alcuni dei giocatori chiave.

Juve-Vlahovic e il piano B di Thiago Motta

Un esempio emblematico è Teun Koopmeiners, il centrocampista olandese che, nelle precedenti stagioni con l’Atalanta, ha dimostrato grande abilità negli inserimenti in area e nella finalizzazione. Tuttavia, sotto la guida di Motta, il suo potenziale offensivo sembra essere sfruttato solo parzialmente. L’impiego di Koopmeiners in una posizione più avanzata, con compiti di inserimento costanti, potrebbe aumentare la pericolosità della squadra, soprattutto contro difese chiuse, e offrire una soluzione al problema della scarsa densità in area.

Un altro punto critico riguarda Kenan Yildiz, un giovane di grande talento, ma che attualmente sembra un po’ isolato quando gioca largo sulla fascia. La sua alternanza di posizione con Koopmeiners sulla sinistra ha portato a una certa staticità nella manovra offensiva. Un utilizzo più centrale e meno prevedibile di Yildiz potrebbe restituire brillantezza alla sua prestazione, sfruttando le sue doti tecniche per creare superiorità numerica e servire meglio i compagni d’attacco.

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L’assenza prolungata e misteriosa di Milik rappresenta un ulteriore problema per Motta. Il polacco, quando disponibile, offre un’alternativa tattica importante grazie alle sue capacità di giocare spalle alla porta e di fare da punto di riferimento centrale. Tuttavia, con il suo ritorno in campo ancora incerto, Motta potrebbe dover fare affidamento su soluzioni alternative.

In questo contesto, una possibile risposta potrebbe essere l’utilizzo del numero 10 come “falso nove”, una mossa che garantirebbe maggiore fluidità al gioco e aprirebbe spazi per gli inserimenti dei centrocampisti. Questo ruolo richiederebbe al trequartista di scambiarsi frequentemente posizione con gli esterni e i centrocampisti offensivi, destabilizzando le difese avversarie e facilitando l’inserimento degli altri giocatori.

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