Joao Neves, il primo nel podio degli U20 più impiegati nel mondo secondo il Cies

Il Cies (osservatorio calcistico) verso la fine di aprile ha riportato un report stilando i 100 giocatori U20 con più minutaggio nell’ultimo anno. Dopo aver esaminato i due gradini più bassi del podio, ecco a voi l’ultimo di questa lunga rubrica di cui vi abbiamo dato maggiori perizie. In cima alla lista vi è Joao Neves, centrocampista portoghese passato dal Benfica al Psg in estate.

Joao Neves davanti a tutti

Il nome sotto il quale tutti devono sottostare è quello di Joao Neves, primo per distacco nella graduatoria inerente sia ai minuti giocati che all’indice di esperienza. Se dovessimo considerare la stagione 23-24, il centrocampista portoghese ha collezionato ben 4300 minuti, per un totale di 55 partite complessive tra campionato, le coppe in Portogallo, Champions ed Europa League, e le parentesi con la Nazionale: maggiore e U21.

Il ragazzino nativo di Tavira – isola nella quale ha iniziato il suo rapporto platonico con il pallone – deve il suo maggior tributo a uno dei club più prestigiosi della penisola iberica: il Benfica. Proprio qui crebbe in maniera esponenziale a partire dal settore giovanile (sei stagioni) fino ad arrivare ai giorni d’oggi, dove non solo è uno dei centrocampisti più presenti nel suo campionato, bensì dell’intera Europa.

Il classe 2004, in campionato, è partito 27 volte dal 1’, subentrando in altre sei occasioni, per un totale di 22 presenze sulle 34 a disposizioni, e mettendo a referto 3 marcature. Non solo in patria, onnipresente anche in campo internazionale dove, nonostante i risultati non siano stati all’altezza, Schmidt non ha potuto fare a meno del suo beniamino davanti alla difesa sia in Champions League (dove ha presenziato per tutti i minuti) che in Europa League, dove l’esito è stato lo stesso.

Sul podio anche al premio Golden Boy

Non è un caso che Joao Neves sia arrivato secondo al premio golden boy (trofeo assimilabile al Pallone d’Oro ma rivolto alle annate inferiori all’U21) alle spalle del solo Yamal. Utilizzato anche nel girone di qualificazione per gli europei con i pari età, salvo poi dover “abbandonare la barca” per recarsi alla corte di Roberto Martinez con quella maggiore. Agli europei in Germania non è riuscito a regalarci momenti di estati calcistica in cabina di regia, siccome inutile ai fini della graduatoria quando è stato chiamato in causa.

Cosa lo valorizza

Appena sopra il metro e settanta, ma tonico a tal punto di reggere l’urto sempre e comunque. Baricentro basso e dotato di una tecnica sopraffine tale da potergli permettere di sbolognare molte situazioni di gioco in cui apparentemente chiunque riuscirebbe a perdere il contatto fisico con la sfera. Lui no.

Joao Neves è stato l’asse portante del Benfica di Schmidt e, nonostante la giovane età, vanta quasi un centinaio di partite tra i professionisti da non appena un paio di stagioni, avvalorate per di più dallo scudetto della stagione 22-23 da comprimario. Sul numero 87 delle Aguias si era acceso il radar dei top club europei fino a quando il Psg ne ha assunto il comando, sborsando una sessantina di milioni.

Il fulcro di Luis Enrique

Da Schmidt a Luis Enrique, dal Portogallo alla Francia, il ragazzo sembra non aver per nulla attutito il salto di livello, restando un punto fermo. In termini numerici ha già eguagliato la passata stagione, nonostante le assistenze ai compagni con i Les Rouge et Bleu siano nettamente superiori, risultando praticamente decisivo una volta ogni due partite. Il tecnico spagnolo in questo avvio di stagione ha fatto intendere come non possa proprio rinunciare al classe 2004, uno che in patria ha lasciato un grosso solco oltre che le lacrime versate da Rui Costa al momento dell’ultimo saluto.