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ESCLUSIVA – Inacio Pià sul figlio Samuele: “Abbiamo parlato con molti club. In Italia si è indietro di 50 anni”

Inacio Pià, ex attaccante di Napoli, Torino e Atalanta (e tante altre), ci ha raccontato il primo approccio del figlio Samuele a Dortmund

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Inacio Pià
Inacio Pià

L’ex attaccante brasiliano di Atalanta, Torino e Napoli (solo per citarne alcune), Inacio Pià, ci ha raccontato, in un’esclusiva, dell’esperienza del figlio Samuele Inàcio con la maglia del Borussia Dortmund. Il fulcro dell’interessantissima chiacchierata è stato il primo approccio al calcio tedesco del figlio Samuele, classe 2008 nato e cresciuto a Bergamo. Noi di Mondoprimavera.com abbiamo raccolto in esclusiva le parole dell’intervista, che riportiamo qui sotto testualmente.

La scelta del Borussia Dortmund: il racconto di Inacio Pià

Sulla scelta di trasferirsi in Germania: “Non potevamo altro che dire ‘vai e fai questa esperienza’, sperando lo faccia crescere sotto tutti i punti di vista. È un’esperienza che feci anche io a 15 anni e lui mi disse che sarebbe stato pro nel farla qualora gli si fosse presentata la possibilità. È normale poi che si valuta tutta la realtà che è Borussia Dortmund, perché è andato via da Bergamo per dirigersi in una squadra che negli ultimi anni ha tirato fuori tanti giocatori“.

Le infrastrutture e il primo approccio con la Germania

“Siamo stati al Bayern Monaco dove abbiamo visto le strutture, poi siamo stati in contatto con Manchester City e Dortmund. Stiamo parlando di strutture all’ennesima potenza; non che in Italia non ci sia, perché l’Atalanta è comunque all’avanguardia. All’estero però ti accorgi che in Italia si è indietro di cinquant’anni. Se vedi il campo del Dortmund si fa fatica a trovarlo in Serie A in Italia, e li partono dall’U15 fino alla prima squadra. Hanno tre cuochi a disposizione ventiquattro ore su ventiquattro dentro la palazzina dove vivono, una cameretta a testa ordinata. Hanno veramente un’altra realtà, sono più avanti”.

Inacio Pià ha proseguito raccontando l’approccio di Samuele Inacio con la nuova realtà: “Lui si è presentato l’8 luglio da solo, senza volere (come di solito accade) né la mamma né il papà. Ha preso l’aereo da solo e là lo hanno accolto benissimo, in più c’era già da qualche mese Luca Reggiani, il quale lo ha aiutato tantissimo. Nel convitto sono in pochissimo (undici) rispetto ai tantissimi in Italia, per cui sono più curati e più attenti nella selezione. Samuel non si è mai lamentato, è veramente felice. Sulle orme del padre, lui magari è riuscito a crescere consapevole di non aver paura di cambiare spesso città; per lui la conoscenza è stringere rapporti con persone diverse. Ora deve imparare la lingua, capire calcisticamente un calcio diverso e ci vorrà tempo“.

Il calcio tedesco e l’azzurro della Nazionale

Per Samuele Inacio una delle sfide più grandi di questa nuova avventura sarà adattarsi al calcio tedesco, dopo tanti anni trascorsi in Italia: “In questi due mesi ho visto un calcio molto strutturato e ricco d’intensità. In Germania i ragazzi, già dai quindici anni, iniziano a lavorare in palestra, a riempire la struttura fisica: questo è il passaggio per cui ci vorrà più tempo per Samuel, perché non è abituato. Per il resto il calcio è calcio, uguale per tutti“.

Il padre Inacio è brasiliano, ma il giovane Samuele veste l’azzurro dell’Italia: “Samuele ha avuto un problemino fisico a fine novembre, che lo ha tenuto fermo fino a marzo, poi è riuscito a finire il campionato giocando. Quest’anno è partito bene, è tornato a riacquisire la forza nello strappo con la palla. Ho visto le partite in Nazionale e, come tanti altri, è in fiducia. Io gli dico sempre di continuare a lavorare, non accontentandosi mai, perché le qualità ci sono e nessuno gli regalerà mai nulla. Il sogno è suo“.

Il rapporto con gli allenatori: Inacio Pià racconta il figlio Samuele

A proposito di Nazionale, a guidare l’U17 azzurra è Massimiliano Favo, laureatosi campione d’Europa quest’estate. “Mister Favo lo ha avuto già nell’U16.È un allenatore che vuole giocatori di personalità, che rischiano la giocata, che ha del coraggio nei momenti delicati di una gara di assumersi la responsabilità, di sbagliare. A lui piace perché si sente responsabilizzato. Il mister del Borussia Dortmund, Mike Tullberg, molto molto bene. Per lui, ovviamente, il fatto della lingua lo blocca un po’ nel chiedergli eventuali spiegazioni in partita, però da quello che mi dice lui si trova bene con tutto lo staff. Tra l’altro Tullberg giocò a suo tempo in Italia con la Reggina. Il ruolo? Con il Borussia Dortmund Samuele ha giocato dietro la prima punta e sulle fasce nel 4-2-3-1; nelle ultime partite, invece, ha giocato anche da mezz’ala con però compiti offensivi, trasformato in seconda punta in fase di possesso”.

Obiettivi e punti di riferimento: gli idoli di Samuele Inacio

“Gli obiettivi a questa età sono tanti. Come unico obiettivo è avere una seconda strada: la scuola. So che non piace a nessuno, però quello che gli dico è di farsi trovare pronto in un futuro con un piano B in testa. Si, i suoi obiettivi sono poi i sogni di tutti: vincere la Champions, un Mondiale e il Pallone d’oro. Lui è innamorato calcisticamente del talento di Neymar, ma affascinato dalla costanza di Cristiano Ronaldo. Lui cerca di prendere da entrambi”.

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