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Giannichedda: “Tanti club seguono i nostri giovani. Viareggio Cup importante per la Rappresentativa”
Le parole di Giuliano Giannichedda, selezionatore della Rappresentativa Serie D, squadra pronta a partecipare alla Viareggio Cup.

Dopo una lunga carriera da calciatore con le maglie, tra le altre, di Lazio, Udinese e Juventus, Giuliano Giannichedda ha intrapreso un percorso da allenatore. Un cammino che, da ben sei anni, lo vede impegnato con la Rappresentativa Serie D U18 e U19, nella formazione dei migliori prospetti del campionato di Serie D. Tra pochi giorni Giannichedda guiderà i suoi ragazzi alla Viareggio Cup – qui la sua lista dei convocati -, dove la Rappresentativa sfiderà la Ternana, l’UYSS New York e l’Olympique Thiessois. Il tecnico Giannichedda ha rilasciato un’intervista ai microfoni di OA Calcio, raccontando anche le sue sensazioni in vista del torneo. Di seguito le sue dichiarazioni.
Verso la Viareggio Cup: le parole di Giannichedda sulla Rappresentativa Serie D
Sull’avventura con la LND: “Sta andando bene, abbiamo fatto, a mio parere, un ottimo lavoro, mettendo in vetrina molti ragazzi interessanti che sono seguiti dalle squadre professionistiche. Questo ci rende orgogliosi, perché significa che lo scouting e il lavoro svolto sono stati corretti, la direzione è quella giusta”.
Sulla Rappresentativa: “Abbiamo appena effettuato le convocazioni per partecipare al Torneo di Viareggio, una competizione per noi molto importante perché ci confrontiamo con squadre professionistiche e formazioni di altre nazionalità. Questo ci permette di dare ancora maggiore visibilità ai giovani che giocano nel campionato dilettantistico”.
Sul passato da calciatore: “Ho ricordi bellissimi, sono stato fortunato nella mia carriera perché ho giocato in tre squadre diverse ma con obiettivi importanti. Ho ricordi eccezionali di tutte le esperienze vissute. È chiaro che aver trascorso tanti anni in certi spogliatoi e in determinati ambienti ti aiuta poi a gestire i ragazzi, a far loro capire cosa serve per arrivare a livelli importanti, come comportarsi e quale deve essere la cultura del lavoro”.
Sul ruolo da allenatore: “Il mio compito è trasmettere loro il concetto che giocare a calcio è bellissimo, ma per arrivare ai massimi livelli servono sacrificio, impegno, serietà e una cultura del lavoro assoluta. Il talento da solo non basta, serve tanta abnegazione e tanto impegno”.
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