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Galeone attacca il calcio moderno: “Solo schemi, nessuno salta l’uomo: i ragazzini non si divertono”
Giovanni Galeone, storico ex allenatore e mentore di Massimiliano Allegri, ha parlato dei giovani e del calcio dei nostri tempi.

Nel corso di una lunga intervista rilasciata sulle colonne del Corriere della Sera, lo storico ex allenatore Giovanni Galeone ha affrontato moltissimi argomenti. Protagonista di grandi stagioni in carriera sulle panchine, tra le altre, di Pescara e Udinese, l’ex tecnico ha parlato anche dei giovani e del calcio moderno, utilizzando toni piuttosto critici. Di seguito le sue dichiarazioni.
La critica di Galeone
“Le partite al 90% sono di una noia mortale. Batti un calcio d’angolo e dopo tre passaggi sei di nuovo dal tuo portiere. Tutte geometrie senza fantasia. Così il calcio non è nulla. I ragazzini che giocano a pallone non si divertono più. Gli insegnano gli schemi e non sanno più stoppare una palla, palleggiare, saltare l’uomo. Chi ci riesce ancora andrebbe protetto dal Wwf: sono esemplari in via d’estinzione. Alt: non voglio fare il vecchio rimbambito. Non è così mica ovunque. In Spagna difendono l’identità, puntano anche sui giovani. E infatti vincono. Qui vedi una partita di serie C e poi cambi su una di serie A e, tranne qualche eccezione, è tutto uguale, omologato, senza emozioni. No, non mi piace ‘sto calcio. Quarant’anni fa, anche senza vincere nulla, il mio Pescara divertiva. Durò poco, perché davanti c’erano le vere corrazzate. Ma avevamo un’idea, giocatori giovani che erano felici. E si vedeva”.
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