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“Bisogna dare tempo ai giovani”: Furlani, l’insegnamento dopo il Bronzo a Parigi
Parole non scontate. Un insegnamento di vita. Spesso ci si dimentica di sacrifici e percorsi, tanto da commentare in modo sommario quando si dovrebbe approfondire di più. Queste Olimpiadi di Parigi ne sono la dimostrazione perché nei vari risultati ottenuti c’è stato più di qualche mugugno per i quarti posti e ci hanno colpito le parole di Benedetta Pilato, nuotatrice 19enne, contenta di aver raccolto ‘una medaglia di legno’. Parole spontanee di chi ha dato tutto in vasca per raggiungere quel risultato alla prima Olimpiade. L’attesa, l’ansia, la paura, il lavoro, i sacrifici e tutto per giocarsi il podio in pochi centesimi. Per tanti un beffa, per altri uno sprono a spingersi oltre. A volte basta guardare l’altro della medaglia per capire cosa sia realmente importante. In questo senso l’insegnamento più grande dopo quello di Pilato (e aggiungerei anche quello di Velasco dell’ItalVolley femminile), è stato quello di Mattia Furlani. Per tutti Spiderman. L’uomo ragno in grado di far emozionare con i suoi salti tutta l’Arena in Francia.
L’insegnamento di Furlani
Un Bronzo conquistato, inaspettato, voluto e raggiunto con la forza del lavoro e le qualità tecniche, oltre che umane. Lo sguardo fisso verso l’obiettivo, senza paura, e quegli occhi sognanti tanto da far saltare in piedi tutto lo stadio. Si gioca tutto in pochi centimetri, la finale raggiunta era già un risultato eccezionale, ma poi c’è la capacità di andare oltre. Perché c’è chi si ferma a guardare l’orizzonte e chi, invece, è in grado di guardare più in là, proprio dove è possibile sognare. Una storia fantastica quella di Mattia Furlani, giovane ma già vincente. Nello sport come nella vita perché è proprio al termine della gara che, ai microfoni della Rai, ha voluto dare il suo più grande insegnamento. “Wow, piango sempre, mi sono stufato ogni volta che vengo qui. Ma è stato incredibile tutto, sono contento e senza parole. Questa è la dimostrazione che per le cose ci vuole del tempo, un anno fa al Mondiale ero diciottesimo in qualifica, bisogna dare tempo ai giovani non solo a me ma a tutti i ragazzi della mia età. Spero di essere stato di ispirazione per crederci. Bisogna fare esperienza. Una medaglia olimpica vuol dire tanto, nella mia piccola carriera l’ho sempre sognata, spero che sia solo la prima”. Bisogna dare tempo ai giovani. Parole che valgono per tutti, in ogni sport e ambito della vita. Per questo Furlani è stato d’ispirazione perché oltre a farci emozionare con il suo sport, è riuscito a farlo anche con le parole.
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