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Frattesi controcorrente: “Primavera e U23 non formative. Di base c’è qualcosa di sbagliato”
Davide Frattesi, centrocampista dell’Inter, ha parlato a La Stampa riguardo i campionati giovanili e le seconde squadre: l’intervista.
Davide Frattesi va controcorrente. O meglio, crea un dibattito attorno alla crescita dei giovani nei vari settori giovanili o nelle seconde squadre. La sua testimonianza è importante perché ha vissuto sulla sua pelle il fatto di dover fare un po’ di gavetta prima di arrivare a giocarsi le sue chance all’Inter.
Qualche anno di B lontano da casa e poi la A a Sassuolo. C’è chi pensa di partire anche dalla D piuttosto che fare due anni o più in Primavera. Insomma, un argomento che spesso ha diviso anche a seconda delle proprie esperienze. A La Stampa il centrocampista dell’Inter non ci ha girato attorno e ha espresso il suo pensiero.
Frattesi, la Primavera e le seconde squadre
“Di base c’è qualcosa di sbagliato. Anche se, quando arrivi in una grande squadra, capisci che è difficile perché è necessario vincere e quindi non è facile inserire i giovani. Ma nelle squadre piccole si potrebbe fare di più. I campionati giovanili, compresa la Primavera, non sono allenanti: non preparano al professionismo. Ricordo quando giocavo la Youth League: gli avversari andavano il doppio di noi. C’è un forte divario fisico. È meglio andare a giocare a 16 anni in serie B o C. Anche per l’esperienza di vita: cambi città e gruppo. La squadra Under 23 non è altrettanto formativa perché ci arrivi insieme a compagni con cui giochi da tempo”.
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