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Fenucci: “In Italia dopo la Primavera si fatica a trovare il percorso”
Le parole dell’amministratore delegato rossoblu
Calcio italiano e giovani: un binomio che non sembra per il momento funzionare. Pochi i ragazzi che una volta usciti dal vivaio riescono a sfondare ad alti livelli. Negli ultimi anni però sono stati fatti degli importanti passi in avanti. Numeri e fatti alla mano, in Serie C ci sono tante società che stanno lanciando nelle loro prime squadre tanti ragazzi di talento. Basti pensare al Cesena, capolista del girone A. Anche Juventus Next Gen e Atalanta U23 possono essere considerati altri due esempi virtuosi. Un fenomeno che sembra interessare solo in minima parte gli altri campionati professionistici, dove i giovani non riescono ad emergere.
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Calcio italiano e giovani: le parole di Fenucci
Ai microfoni di Radio Anch’Io Sport su Rai Radio 1, l’AD del Bologna Claudio Fenucci ha parlato della crescita dei giovani all’interno del calcio italiano. Secondo Fenucci, il problema sarebbe legato allo scarso minutaggio dei ragazzi, in parte non messi nelle giuste condizioni per ritagliarsi una propria dimensione tra i professionisti: “Il numero di tesserati in Italia nel settore giovanile rimane stabile. Si è perso il calcio destrutturato: si gioca molto meno e la produzione del talento diventa più complesso. In più c’è la difficoltà di trovare un percorso adeguato dalla Primavera alla prima squadra, non sempre il salto è facile”. Secondo l’amministratore delegato rossoblu, le serie minori hanno dei compiti ben precisi: “Il tema riveste anche la missione della Serie B e della Lega Pro di poter facilitare un percorso di formazione una volta usciti dalle primavere. Ci vuole una risposta di sistema”.
Calcio italiano e crescita dei giovani: il caso Serie C
Come già anticipato prima, la Serie C è diventato un trampolino di lancio per tanti Under. All’inizio di questa stagione, l’assemblea della Lega Pro ha approvato le modifiche al regolamento sul minutaggio dei giovani. Le nuove norme infatti hanno rinforzato la premialità sull’impiego dei ragazzi provenienti dal settore giovanile del club. Agevolazioni che hanno permesso ai club di Serie C di puntare maggiormente sui propri giovani. Basti pensare al Cesena (gioca stabilmente con tre o addirittura quattro Under cresciuti nel proprio settore giovanile) o al Pescara (Dagasso è uno dei giocatori di riferimento dei biancazzurri).
Progetto seconde squadre e Serie B: il pensiero dei club
Dati alla mano, le seconde squadre possono essere una soluzione per velocizzare l’inserimento dei giovani all’interno del calcio professionistico. I risultati ottenuti da Juventus Next Gen e Atalanta U23 sono sotto gli occhi di tutti. Un opzione interessante potrebbe essere quella di consentire alle seconde squadre di disputare anche il campionato di Serie B. Soluzione che per il momento non è considerata fattibile dalle società cadette. Secondo loro, infatti, la presenza di queste squadre minerebbe la competitività del torneo, violandone l’identità di valorizzazione dei territori e dei giovani talenti.
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