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ESCLUSIVA – Galli: “L’Italia non è un paese per giovani. Primavera? Fatta una scelta paradossale”

Filippo Galli, ex difensore del Milan, ha parlato ai nostro di microfoni della situazione del calcio in Italia: Milan, giovani, Camarda e un suo pensiero sul campionato Primavera 1.

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Filippo Galli
Filippo Galli

Il calcio italiano deve ripartire dai giovani. L’Europeo fallimentare, disputato in Germania, ha evidenziato a pieno i grossi limiti del nostro sistema. Un sistema che ha timore di lanciare i giovani più interessanti nel calcio dei grandi. Manca il coraggio. Eppure, il nostro paese non ha niente da invidiare al resto d’Europa. Tradotto, il talento nel nostro paese non manca. Basti pensare ai vari Camarda e Pafundi, per citarne alcuni.

Come può ripartire il calcio italiano? Un quesito complesso, al quale ha provato a rispondere Filippo Galli. Ex difensore e bandiera del Milan che, una volta appesi gli scarpini al chiodo, ha deciso di intraprendere la carriera dirigenziale. Dal 2009 al 2018, ha ricoperto il ruolo di responsabile proprio del vivaio rossonero. Filippo Galli ha rilasciato un’intervista ai nostri microfoni. Ecco le sue parole.

Galli, il sistema calcio italiano e i giovani

In Italia, secondo Filippo Galli molte società hanno timore a puntare sui talenti: “Non è un paese per i giovani il nostro. I ragazzi italiani hanno poche opportunità per esordire e dimostrare il proprio valore in Serie A”. Un problema dovuto non ai calciatori: “Penso che i giovani di oggi abbiano la stessa fame di quelli di una volta. Il problema è legato al contesto poco favorevole. Sarebbe necessaria un’azione sistemica: tutte le società dovrebbero credere nelle qualità dei nostri ragazzi”. 

L’ex Milan ha dato un parere sulle motivazioni del poco spazio trovato dai giovani in Italia: “Se un calciatore è pronto, deve giocare. Credo che gli allenatori non siano sostenuti, sotto questo punto di vista. In questo modo, il processo di crescita si allunga. In Italia, siamo legati a idee di apprendimento che ormai sono passate. Le seconde squadre possono colmare il gap tra il settore giovanile e le prime squadre”. 

Milan Futuro e Camarda

Filippo Galli ha parlato anche del Milan Futuro: “Do un giudizio positivo. Nella stagione 2018-19, quando ero alla guida del vivaio rossonero, c’era già l’intenzione di creare una seconda squadra. Un’idea che però alla fine naufragò per questioni economiche. Come già anticipato, le seconde squadre contribuiscono a completare il percorso di formazione intrapreso nel settore giovanile. Certo, si tratta di un investimento importante, che poche società possono permettersi di fare. Non è nemmeno bello che una società per avere la sua seconda seconda, debba ‘sperare’ che una squadra rinunci al campionato di Serie C per questioni economiche”. 

L’ex difensore ha parlato anche di Camarda:Credo si siano spese troppe parole. Camarda va accompagnato nel percorso di crescita, per dargli poi l’opportunità di giocare in prima squadra. Credo ci debba essere un’unità di intenti all’interno della società, per capire se realmente può essere il centravanti del Milan del futuro”.

La fuga di cervelli e il campionato Primavera

A fare notizia, in questi mesi, è stata la scelta di diversi ragazzi di lasciare l’Italia, accettando la destinazione estera. Basti pensare ai vari Pia, Pafundi e Della Rovere: “Per giocare tra i grandi un giovane deve andare all’estero. Chiaro che questo penalizza il nostro paese. Spero che la tendenza si inverta”.  Fa discutere la scelta di alzare il limite d’età del campionato Primavera, diventato da quest’anno una competizione U20. “Una decisione paradossale. Vedremo se porterà a dei risultati”. 

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