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Cristhian Mosquera, l’onnipresente leader difensivo del Valencia irrompe nella Top 100 Cies

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Cristhian Mosquera
Cristhian Mosquera

Il nostro viaggio nella Top 100 dei giovani Under 20 più esperti e promettenti, stilata dal Cies, ci porta a ValenciaCristhian Mosquera, talentuosissimo difensore centrale, si candida per essere uno dei prospetti più interessanti nel panorama del calcio spagnolo.

Cristhian Mosquera, come essere imprescindibili a 20 anni

Il ragazzo spagnolo del Valencia potrebbe scrivere un libro su questo aspetto del suo gioco. Ai 19 la definitiva esplosione, con una stagione 23/24 da urlo in termini statistici e di leadership dimostrata. C’è un solo, piccolo dettaglio: l’anno dopo sembra già un veterano. Sempre a testa alta, petto in fuori e idee chiarissime nella fase di costruzione e nell’uno contro uno.

La scorsa annata ha giocato 36 partite in Liga, quasi tutte da titolare e quasi tutte senza saltare un minuto. L’eccezione è caratterizzata da 3 uscite soltanto, in cui il Valencia ha incassato 3 sconfitte (per carità, non saranno dipese esclusivamente dalla sua assenza troppo prolungata, ma qualcosa vorranno pur dire).

In tutto, il conto presentato alla cassa mostra un 3252 alla voce “minuti giocati” in tutte le competizioni, affianco però c’è un incredibile 38 alla voce “apparizioni“. La media è presto detta: viaggiamo su una quota vertiginosa di 85 minuti per allacciata di scarpe. Puro talento nelle scelte difensive, presenza fisica, senso della posizione e dell’urgenza.

Dategli pure campo alle spalle, Cristhian Mosquera non ha neanche paura di scappare all’indietro o concedere l’uno contro uno a tutto campo. Un grande peccato infatti aver rimandato il duello con Mbappé, saltato purtroppo a causa di un disastro ambientale che ha messo in ginocchio il capoluogo della “Comunitat Valenciana”.

Un’estate da protagonista

Un’impresa altrettanto scintillante, forse non per l’impatto culturale e nell’immaginario collettivo, ma per la portata del risultato. La Spagna vince anche le Olimpiadi, facendo incetta dopo l’Europeo alzato da Rodri e compagni. Una “roja” in versione baby, ridotta, ma anche no: si parla di una nazionale che poteva contare su Fermin Lopez, Adrian Bernabe, Pau Cubarsì, e perché no, anche del centrale di cui sopra. Un oro olimpico che sa di storia, e che arricchisce la scalata ai vertici del calcio europeo del classe 2004 nativo di Alicante.

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