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Coveri, la carta salvezza del Cesena. Bagni: “Vi spiego i suoi segreti. Mi ricorda Leao e sul futuro…”
Ai microfoni di MondoPrimavera, Gian Luca Bagni ha parlato della stagione di Valentino Coveri, protagonista del Cesena in Primavera 1.

Valentino Coveri sta spingendo il Cesena a suon di gol. La sconfitta contro il Torino non ha spento le speranze salvezza dei romagnoli, a +7 sulla zona playout, a 5 giornate dal termine. Per questo rush finale, i bianconeri si affideranno al proprio bomber. 20 le reti segnate in 26 presenze, con Coveri che, nonostante il salto di categoria, sta confermando di avere un certo feeling con la porta. Cresciuto nel vivaio del Cesena, lo scorso anno il classe 2005 è stato tra i protagonisti della vittoria del Primavera 2. Arrivati alle battute finali di questa stagione, il suo obiettivo è quello di trascinare il Cesena alla permanenza nel massimo campionato giovanile, con un sogno nel cassetto: provare a vincere il titolo di capocannoniere. Noi di MondoPrimavera abbiamo intervistato Gian Luca Bagni, agente Fifa che con la sua agenzia BE GR8 SPORT gestisce gli interessi del classe 2005. Figlio di Salvatore Bagni, ex centrocampista del Napoli campione d’Italia e dirigente sportivo, con lui abbiamo parlato della crescita di Coveri e non solo.
Coveri, rendimento top e caratteristiche
Si aspettava un rendimento del genere?
“Ero convinto che Valentino potesse fare bene, ma non in questo modo. Nelle ultime tre stagioni, a partire dall’U18, ha avuto una media gol molto alta. Non mi aspettavo però che potesse segnare così tanto in Primavera 1, anche perchè il Cesena non sta lottando per il titolo, bensì per la salvezza”.
Che tipo di percorso ha avuto a livello giovanile?
“Ha fatto la trafila del settore giovanile del Cesena, squadra a cui lui è molto legato. Negli ultimi tre anni ha segnato 62 reti e devo dire che è cresciuto sotto tanti punti di vista. Qui si trova molto bene”.
A livello di caratteristiche, che tipo di attaccante è?
“I suoi punti di forza sono il tiro, il dribbling, il senso del gol e del posizionamento. Vedere prima dove va la palla è una grande qualità. Quest’anno infatti ha segnato diverse reti sfruttando questa sua dote. Il suo ruolo ideale è quello di seconda punta. All’occorrenza può essere impiegato anche come esterno offensivo”.

Coveri (esultanza Cesena)
A quale giocatore dell’attuale Serie A paragonerebbe Coveri?
“Con le dovute proporzioni naturalmente, mi ricorda Leao per la sua capacità di saltare l’uomo e per l’abilità che ha nell’andare al tiro”.
Fuori dal campo invece che ragazzo è?
“Il suo punto di forza è la positività. Valentino è un ragazzo molto gioioso, sorridente e va d’accordo con tutti i suoi compagni di squadra”.
Futuro e gli altri assistiti
Le sue prestazioni penso siano oggetto d’attenzione del Cesena, anche in ottica futuro…
“Puntano molto su di lui, tanto da avergli fatto firmare il primo contratto da professionista. Sia la scorsa estate che a gennaio ha avuto diverse richieste. Il prossimo anno, l’ideale per lui sarebbe fare esperienza in Serie C, con la squadra giusta. A fine stagione, parleremo naturalmente con il Cesena”.
Quali sono invece gli altri suoi assistiti nella Primavera romagnola?
“Uno di questi è Giulio Veliaj, un altro che la scorsa estate ha ottenuto il primo contratto da professionista. Come politica interna, anche in Primavera, la scelta è stata quella spesso di alternare i portieri. Sta facendo un ottimo campionato. Nato in Italia, per via del doppio passaporto è nel giro da tempo ormai delle nazionali giovanili dell’Albania. Un’altro mio assistito é Gianmarco Castorri, centrocampista che ha molte richieste e che sta facendo anche lui bene. Infine Giovanni Perini,attaccante che insieme a Coveri sono complementari”.
Giovani e il fattore seconde squadre
Come mai secondo lei in Italia i giovani fanno fatica ad emergere?
“Mio padre (Salvatore Bagni, ndr) lavora da 40 anni con realtà estere, facendo intermediazione di alto livello. Negli altri paesi europei, un calciatore di 20 anni ha già alle spalle di 2/3 stagioni in prima squadra. In Italia invece abbiamo timore di lanciare i giovani. A mio parere, nelle circostanze giuste, bisognerebbe dare ai ragazzi la possibilità di mettersi in mostra”.
Le seconde squadre sono utili al nostro sistema?
“A mio parere sì. Basti pensare ad esempio ai tanti giocatori usciti dalla Juventus U23. La differenza tra la Primavera 1 e il professionismo è enorme. Rispetto al settore giovanile in Serie C il livello agonistico è molto più alto. Un cosa è misurarsi con dei pari età, un’altra è giocare contro 30enni”.
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