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Causio sui settori giovanili italiani: “Da noi guardiamo la tattica”
Le parole del campione del Mondo a La Gazzetta dello Sport
A distanza di pochi giorni dalla sconfitta contro la Spagna, in tanti si sono interrogati sulle reali differenza tra le Furie Rosse e l’Italia. In tantissimi hanno parlato di alcune situazioni e anche Franco Causio ha detto la sua a riguardo. Il campione del Mondo con gli azzurri nel 1982 ha parlato alla Gazzetta dello Sport dei giovani e delle differenze tra i settore giovanili delle due nazionali.
Causio e i settore giovanili italiani
“Nei vivaio spagnoli si lavora sulla tecnica, sui dribbling… Mentre nei nostri si privilegia la tattica. Non ci sono più i maestri di un tempo che ti insegnavano a giocare a pallone. Quando ero bambino io, ogni momento era buono per giocare a calcio: a scuola, all’oratorio e soprattutto per strada, una grande palestra per affinare il dribbling. Adesso è tutto più pericoloso e i ragazzini hanno anche tanti altri interessi”.
Causio, la Juve Next Gen e la crescita dei giovani
Un paio di anni fa Franco Causio ha parlato così dei giovani in Serie A, sempre alla Rosea: “La Juve è l’unica a investire sui giovani. L’Under 23 è un grande progetto, i risultati si vedono. Miretti, Fagioli, Soulé, gli altri. A me piace anche Rovella che viene dal Genoa ed è in prestito. Però c’è un problema rispetto ai miei tempi. Quale? Il campionato era molto buono e si cresceva ad ogni partita. Oggi si cresce poco giocando in A, il torneo è scarso. Si diventa grandi in Champions, ma non tutti i giovani possono farlo”. Forse qualcosa oggi è cambiato anche se restano tanti grossi punti di domanda.
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