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Caso Acerbi, la squalifica di Della Salandra è un precedente
Il difensore nerazzurro potrebbe rischiare un lungo stop
In questi giorni tiene banco il caso Acerbi. Il difensore dell’Inter è reo di aver insultato con frasi a sfondo razziale Juan Jesus nel corso della partita tra Inter e Napoli di domenica sera a San Siro. Dalle immagini televisive si vede proprio come il brasiliano parli con La Penna indicando il centrale e colloquiando sull’accaduto, poi è passata anche l’immagine delle scuse di Acerbi al brasiliano. Per il centrale dei partenopei era finita, tanto che davanti alle Tv nel post partita ha detto: “Sono cose di campo, mi ha chiesto scusa”. Nei giorni successivi, però, Acerbi è stato rimandato a casa dal ritiro della Nazionale a Coverciano dopo un colloquio con Spalletti.
Al rientro a Milano, ai giornalisti presenti, il difensore dell’Inter ha affermato di non aver insultato nessuno e di essere assolutamente contro ogni forma di razzismo. Da qui è arrivata la dura replica di Juan Jesus che non ha nessuna intenzione di passare come bugiardo e ha scritto un post in cui ha scritto le parole con cui è stato definito dall’avversario. Dal Giudice Sportivo nessuna squalifica per il momento perché vuole prima lasciare campo alla Procura Federale della FIGC per ascoltare i diretti interessati e poi trarre le conclusioni sul caso. In ogni caso, dovesse essere confermata la versione del brasiliano a quel punto Acerbi rischierebbe una lunga squalifica. E i precedenti sono diversi, tra cui anche nel campionato Primavera 2B.
Acerbi, rischia 10 giornate: i precedenti sono una conferma
Le nuove normative sportive prevedono in questi una pena fino a 10 giornate di squalifica o addirittura il codice prevede anche pene a tempo per i casi più gravi. Fino a questo momento è sempre stata adottata la prima soluzione e i casi sono diversi. Per restare più vicini al nostro campionato parliamo di quanto successo nel derby tra Ternana e Perugia. L’attaccante delle Fere, Della Salandra, è stato squalificato per 10 giornate dopo aver rivolto una frase razzista a un avversario.
TERNANA LE PAROLE DEL CLUB SUL CASO DELLA SALANDRA
In quel caso il Giudice Sportivo è intervenuto direttamente perché uno degli assistenti del direttore di gara ha sentito e l’ha riportato nel referto della partita. E’ successo poche settimane fa e la punizione è stata esemplare perché questo genere di situazioni devono essere debellate. Esistono campagne contro il razzismo e dal calcio dovrebbero arrivare solo esempi positivi per combattere l’odio e la discriminazione… Questo dimostra che c’è ancora tanto da lavorare per riuscire a vincere in questo senso.
Caso razzismo nel calcio: i precedenti
Acerbi e Della Salandra sono soltanto due degli ultimi esempi nel mondo del calcio, ma tornando indietro ne troviamo altri. Poco più di tre anni fa, il 17 gennaio 2021, durante Sambenedettese-Padova, gara valida per il campionato di Serie C, Shaka Mawuli, centrocampista ghanese, ha denunciato insulti razzisti da parte di Santini, attaccante dei biancoscudati. Dopo la denuncia da parte del direttore tecnico della Samb, Giovanni Improta, la Procura Federale della Figc ha aperto un’inchiesta, che si è chiusa qualche mese dopo, perché non c’erano immagini televisive, con la squalifica di 10 giornate per Santini.
Meno di un mese prima, il 22 dicembre 2020, nel corso della gara di Serie B fra Pisa e ChievoVerona, l’attaccante dei toscani Marconi si è rivolto verso il centrocampista dei clivensi Joel Obi parlando “di rivolta degli schiavi”. Anche in quel caso la Procura Federale ha aperto un’indagine che ha portato al deferimento di Marconi e poco dopo a una squalifica di 10 turni. In primo grado il giocatore del Pisa era stato prosciolto. La squalifica è arrivata in Appello dopo il ricorso della Procura Federale.
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