Berenbruch in campo nel derby: “Tifo Inter da sempre, è un sogno. Youth League? Dispiace per l’eliminazione”

Seconda presenza con la maglia dell’Inter per Thomas Berenbruch. Il centrocampista classe 2005 aveva già esordito in prima squadra a marzo, nel match di Champions League contro il Feyenoord. Ora, un altro momento speciale: Inzaghi lo ha mandato in campo nel finale della semifinale d’andata di Coppa Italia, un derby ad alta tensione. Al 90′, Berenbruch ha rilevato Correa, giocando gli ultimi minuti di Milan-Inter.

Una serata indimenticabile per il giovane talento, che ha rinunciato al viaggio con la Primavera per restare a disposizione della prima squadra. Mentre i suoi compagni venivano eliminati dalla Youth League a Trebisonda, lui si allenava a Milano, pronto a cogliere l’opportunità. E quando è arrivato il momento, Inzaghi non ha esitato a concedergli spazio in uno dei match più sentiti di questo finale di stagione. Al termine della partita il giovane centrocampista ha raccontato le sue emozioni ai canali ufficiali nerazzurri. Di seguito le sue parole.

Berenbruch in campo a San Siro: le sue parole

“L’emozione è indescrivibile. Giocare un derby… fino a ieri non lo avrei mai immaginato. Anche solo tre minuti per me sono qualcosa di incredibile: io sono tifoso dell’Inter da una vita, non so quanti derby ho visto davanti alla TV. Giocarne uno a San Siro mi rende davvero felicissimo. Sono contentissimo, come lo ero stato quando ho esordito in Champions League: è un altro tassello da aggiungere, un ricordo indelebile. Mi fa piacere essere aggregato alla prima squadra, allenarsi con un gruppo così forte è un onore. Un pensiero va ai miei compagni della Primavera: sono stati eliminati dalla Youth League, ma anche da lontano son stato loro vicino. Mi è dispiaciuto non esserci stato, ma sono felice per questa sera. La partita è stata tirata, da fuori si sentiva la tensione: siamo stati vicini a vincerla, ci abbiamo creduto fino all’ultimo. La stagione è ricchissima, io sono contento del percorso con la Primavera e con la Prima Squadra: giocare è sempre uno stimolo continuo”.